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TEANO / PIGNATARO MAGGIORE – Beni confiscati abbandonati e degradati, quando la Camorra trionfa

TEANO / PIGNATARO MAGGIORE – Beni confiscati alla camorra abbandonati e degradati, dovevano rappresentare il riscatto dello Stato sulla malavita organizzata; la confisca dei beni doveva servire per sottrarre linfa vitale alle organizzazioni malavitose ma doveva anche rappresentare una sorta di risarcimento danni per la società civile. I beni confiscati sembrano essere, invece, l’emblema dell’inefficienza della macchina pubblica. Così, in molti casi, interi patrimoni – una volta fiorenti – sembrano essere ormai irrimediabilmente sciupati dai quali la collettività non trarrà mai, probabilmente, benefici. Sotto questo aspetto la Camorra sembra aver vinto la sua battaglia contro un sistema farraginoso e ingolfato dalla burocrazia. I fallimenti nella gestione dei beni confiscati sono tanti e tutti costosi per la collettività, altro che “risarcimento”. Sui terreni del clan Nuvoletta, a Pignataro Maggiore,  qualche anno fa venne impiantato un vigneto. Il progetto voluto dalla Cooperativa Icaro, a cui era affidato il bene, venne finanziato (per il 50%) dalla Regione Campania attraverso fondi comunitari. Dopo qualche anno, ora, quel vigneto è totalmente abbandonato e presto la regione avvierà la procedura per la revoca del finanziamento e la richiesta di restituzione dei fondi. In questo caso, dopo la rinuncia di Icaro alla gestione del vigneto, sarà il comune a sborsare poco più di 20mila euro. Villa Ligato, sempre nel comune di Pignataro Maggiore venne praticamente distrutta all’atto dell’acquisizione a patrimonio pubblico. Tutto sotto gli occhi delle forze dell’ordine quando alcuni operai inviati dalla famiglia Ligato strapparono gli infissi utilizzando grossi trattori. Masseria Pratilli, sottratta alla famiglia Nuvoletta, nell’agro caleno, è servita, finora, a sperperare finanziamenti pubblici che hanno portato alla costruzione di una nuova struttura necessaria per la commercializzazione dei prodotti agricoli. Duecentomila euro, circa, il costo dell’intervento  ma nessuna utilità e beneficio, finora, per la collettività. Una grossa casa colonica in località Campo Dei Fiori, anche essa sottratta alla famiglia Nuvoletta, a Pignataro Maggiore, rappresenta bene lo stato di abbandono in cui versano tanti beni confiscati. “Abbiamo affidato quasi tutti i terreni (circa 70 ettari) confiscati alla cooperativa Don Peppe Diana e vengono utilizzati per produrre, in gran parte, grano. Per le strutture (ville, case e aziende) – precisa il sindaco di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro – nei prossimi giorni si procederà a nuovo affidamento. Da qualche anno abbiamo utilizzato la palazzina Ligato, nel centro del paese, per il comando vigili urbani e per  sala consiliare. Insomma – conclude Cuccaro – stiamo lavorando per utilizzare tutti i beni confiscati nel migliore dei modi, nell’interesse della collettività”.  Nel comune di Teano, un campo sportivo realizzato con fondi pubblici nella frazione Pugliano, sui beni confiscati alla famiglia Magliulo, rappresenta la classica cattedrale nel deserto: inutilizzato e abbandonato. I frutteti (circa sette ettari), da tempo non adeguatamente curati producono poco e male. I beni confiscati sul territorio comunale di Teano sono in parte gestiti dall’associazione Libera e in parte restano “sospesi” in un contenzione fra il comune e la cooperativa Acli Terra. Intanto una villa sottratta al clan Magliulo è diventata un rudere. Doveva essere una casa famiglia per accogliere giovani in difficoltà. L’isola ecologica di Teano, sorta in località Santa Croce, sui terreni sottratti alla Camorra, appare come una discarica a cielo aperto.

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un commento

  1. avete rappresentato la reale realtà.
    Come Presidente di Acli Terra Campania per la legalità è dal 2010 che invoco la documentazione ai due Comuni. Documentazione riferita alla REVOCA, mai notificata all’Associazione e/o la Rinunzia, come affermano le Amministrazioni avvenuta , ma mai sottoscritta dal sottoscritto e il PIANO DI CONSISTENZA di quello che si è lasciato.

    Tutto ciò perché, non si vuole essere complici di questo scempio e della vittoria delle cosche.

    Dopo il mio arresto, vi è stato l’assalto da parte di Masanielli di Teano e Pignataro .

    I Bilanci, i Progetti realizzati, quelli in corso sono a disposizione.

    A Pignataro il raccolto del grano e della paglia è andato agli amici degli amici e loro parenti.

    A Teano è successo qualcosa di peggiore.

    Bastava solo sostituirsi nel progetto, forse migliorarlo, modificarlo, smussare gli angoli, ecc.. si è preferito :
    a) abbandonare il Campo Soprtivo al primo lotto e non seguire il progetto presentato agli organi competenti per il 2 lotto finale.
    b)l’Isola ecologica, si è preferito, non finirla nell’allacciamento di luce e acqua, ma prenderla e consegnarla al Consorzio, in cambio di €……….
    c) alcuni terreni sono ritornati nelle mani degli ex proprietari e altri non sono stati coltivati e curati.
    d) potrei continuare, mi fermo.

    Sicuramente vi saranno interventi di altri e sono pronto a soddisfare tutti