Caserta – “Obbligati allo sciopero e al rallentamento dei controlli ufficiali e delle altre attività ufficiali per farci ascoltare e, soprattutto, per denunciare una serie di irregolarità agli Organi di Controlli esterni come la Regione Campania, la Corte dei Conti, nonché la Procura della Repubblica.” Così Marcello Di Franco (Presidente regionale e nazionale della Federazione Specialisti Ambulatoriali), dopo aver atteso invano, chiede di essere ricevuto direttamente dal Governatore della Regione Campania, nonché Assessore Regionale ad interim alla Salute, per affrontare con la giusta attenzione e rigore istituzionale una delicata “questione”, più volte rappresentata ma, evidentemente o volutamente, non capita. Parliamo della incresciosa questione che si sta perpetrando nella sola ASL Caserta e che consiste nella non corresponsione di somme di denaro ai soli Specialisti Ambulatoriali Medici Veterinari incardinati nel Dipartimento di Prevenzione e che da anni si occupano della tanto delicata questione dei piani dì eradicazione delle malattie infettive e diffusive come la Brucellosi e la Tubercolosi in un territori “difficile” come quello casertano. Si tratta della voce stipendiale rientrante nel c.d. fondo di ponderazione e che, nonostante l’intervenuto rinnovo dell’Accordo Collettivo Nazionale di categoria abbia definito termini ed importi dovuti, nonché abbia ulteriormente chiarito circa la relativa destinazione della quota stessa anche agli Specialisti Ambulatoriali Medici Veterinari dall’anno 2019, questa continua ad essere negata solo ed esclusivamente a questi ultimi. Si tratta di una previsione che è stata espressamente analizzata e chiarita oltre che nel rapporto di certificazione reso dalle Sezioni Riunite in sede di controllo della Corte dei Conti che, nell’approvare l’ipotesi di accordo in questione, hanno espressamente rilevato che:“L’art. 43, lett. B, comma 1, estende, a partire dal 2019, il Fondo per la ponderazione qualitativa delle quote orarie anche ai medici veterinari, in attuazione di un impegno già assunto tra le parti all’atto dell’introduzione della figura del veterinario nell’ambito dell’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) per il settore in rapporto di convenzionamento con il SSN, avvenuta con l’ACN del 1° marzo 2006 e con la successiva integrazione dell’ACN 30 novembre 2006. La Relazione Tecnica quantifica in 7,19 milioni l’onere necessario a garantire l’inclusione dei veterinari nel suddetto fondo; tale dato è calcolato sulla base delle ore di attività svolte dai veterinari al 1° gennaio 2016.”; anche dalla tessa SISAC (Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati) che rappresenta la delegazione di parte pubblica per il rinnovo degli accordi riguardanti il personale sanitario a rapporto convenzionale, istituita con la legge 27 dicembre 2002, n. 289 (art. 52, comma 27) e costituita da rappresentanti regionali nominati dalla Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano. Ebbene, già nel 2020 proprio a seguito di richieste di delucidazioni prodottte da parte di AA.SS.LL. e Regioni in cui erano già stati approvati gli AAIIRR (Accordi Integrativi Regionali) – che definiscono le attribuzioni delle quote orarie e/o degli obiettivi per la ripartizione di tale fondo – , la SISAC con la nota n. 483/2020 definitivamente chiarisce: “…in modo esplicito e senza possibilità di errori interpretativi l’ACN 31 marzo 2020 ha sancito all’art. 43, comma 1, lett. B, punto 1, g) che al fondo di ponderazione delle quote orarie “afferiscono a far data dal 01.01.2019 anche i veterinari per le attività e le prestazioni ad essi riferibili”. La clausola è chiara e non richiede specificazioni ulteriori, pertanto, dal 1 gennaio 2019 anche i veterinari hanno diritto a concorrere al riparto del fondo in questione, in riferimento alle attività ad essi riferibili”. Inoltre, continua la SISAC che “….Quanto alle disponibilità si segnala che a fronte dell’ACN non deve essere “erogata” alcuna “risorsa economica necessaria ad istituire il fondo di ponderazione” o qualsiasi altro emolumento sancito con l’intesa. Ciò perché la contrattazione nazionale è disposta, in forza di disposizione di legge (da ultimo, ex plurimis, Legge 27 dicembre 2017, n. 205 – Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020), su disponibilità economiche che le Aziende sanitarie sono tenute ad accantonare annualmente nei loro bilanci (art. 9, comma 1 del D.L. 30 settembre 2005, n. 203 convertito nella L. 2 dicembre 2005, n. 248).”
Tra l’altro:
– la stessa Regione Campania – per mezzo di atti ufficiali: DGRC e DD – conferma il pieno coinvolgimento e la partecipazione obbligatoria degli specialisti ambulatoriali veterinari alle attività istituzionali ed al raggiungimento degli obiettivi di salute specificatamente individuate dal Piano Sanitario Regionale e dal Piano Regionale dei Controlli Pluriennale (PRCP) che l’ente Regione affida ai Servizi Veterinari delle tre aree funzionali in capo al Dipartimento di Prevenzione della ASL di Caserta;
– lo stesso “PCRP” attesta che gli specialisti ambulatoriali veterinari operando in modo coordinato ed integrato al pari dei veterinari dipendenti – concorrono nell’ambito delle attività di assistenza sanitaria territoriale veterinaria a garantire i livelli essenziali di assistenza, nonché il raggiungimento degli obiettivi definiti dalla programmazione sanitaria regionale attraverso il Piano Sanitario Regionale;
– nonché i Direttori UOC dei Servizi Veterinari della Sanità Animale (Area A), dell’Ispezione degli alimenti di origine animale (Area B) e dell’Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche (Area C) hanno piu volte attestato che gli Specialisti Ambulatoriali Medici Veterinari alle dipendenze del Dipartimento di Prevenzione della ASL Caserta e in quanto tali, incardinati nei rispettivi funzionigramma delle predette Autorità Competenti, hanno sempre partecipato alle attività istituzionali ed al raggiungimento degli obiettivi di salute specificatamente individuate dal Piano Sanitario Regionale e dal Piano Regionale dei Controlli Pluriennale (PRCP) che la Regione Campania affida alle AA.SS.LL. attraverso gli strumenti dei Documenti Programmatici Regionali e Territoriali (DPAR e DPAT); e che gli stessi professionisti siano stati individuati e loro assegnati obiettivi in capo ai vari GDL (Gruppi di lavoro) dipartimentali (GDL biosicurezza, GDL ripopolamenti e GDL struttura commissariare), nonché obiettivi strategici aziendali di cui – all’art. 6 dell’AIR 2020 della Regione Campania;
Alla luce di quanto già ampiamente chiarito va da se che la illegittima limitazione nell’utilizzo di tale fondo e la sua non corretta ripartizione sta generando una ingente e preoccupante erosione del fondo, con una più che probabile distrazione di risorse, di fondi vincolati o, quanto meno, una illegittima pretermissione di un’intera categoria professionale, quella dei medici veterinari, che va inclusa nella ripartizione del suddetto fondo e che se ne vede inspiegabilmente privata.
CUI PRODEST?!
Questa la nota del Dott. Marcello Di Franco, Presidente Nazionale FESPA