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Giuseppe D'Agostino presidente Casertana Calcio

Caserta – Calcio: la Casertana vince ancora, ma in vetta tutto resta invariato

Caserta (di Alfredo Stella) – Prosegue nella sua di avvicinamento alla vetta della classifica la Casertana, anche se, quella di ieri si è mostrata una giornata del tutto interlocutoria. Vincono le prime quatto, le due capoliste Sorrento e Paganese e la Palmese in extremis, coinquilina proprio de Falchetti al terzo posto in classifica. Dunque nulla di nuovo, in attesa delle prossime domeniche che potrebbero essere foriere di interessanti novità, anche e soprattutto in vista dello scontro diretto tra i sorrentini e i salernitani programma in penisola il 12 Marzo prossimo. Sempre che la Casertana svolga appieno il suo compito: quello di vincere sempre e comunque. Impegno sottolineato con la solita lucidità da mister Cangelosi al termine della gara vinta ieri al Pinto contro il Pomezia che ha segnato per i Falchetti la quarta vittoria consecutiva: “Come non guardavo la classifica e i risultati degli altri prima, così lo faccio ora – ha sottolineato il tecnico – L’unico compito che ho, è cercare di vincere. Abbiamo vinto la quarta, ora penso alla prossima, poi non dipende da noi. Possiamo solo fare quello che stiamo facendo: continuare a vincere, alla fine faremo i conti”. Vero. Anche perché i punti persi durante l’arco della stagione prima della sua venuta nella città della Reggia sono stati tanti. Dall’inizio del girone di ritorno la Casertana al netto delle cinque vittorie, un pareggio e una sconfitta sarebbe in testa alla classifica e, udite udite, con una difesa diventata incredibilmente ermetica, una volta vero e proprio tallone d’Achille. E allora la domanda a questo punto che si pongono i tifosi e non solo sorge spontanea: “Dove sarebbe la Casertana oggi se Cangelosi fosse giunto ad inizio stagione?” Prima di sicuro, rispondiamo noi, e con largo margine dalla seconda, avendo avuto un organico di assoluto prestigio per la categoria a disposizione già dalla preparazione estiva e con i tempi giusti per poter applicare le sue metodologie di gioco e di allenamento ad oggi ancora non al top: “So cosa ci vuole per poter tenere questo ritmo costantemente – ha detto –  Piano piano sto cercando di aumentare anche i carichi di lavoro. Nel primo tempo – ha aggiunto – c’era l’intensità giusta e sono molto soddisfatto” e solo “col tempo lo possiamo allungare. Normalmente ci vogliono due/tre mesi per chiudere il cerchio rispetto a quello che si prepara, ma in questo momento sono contento di quello che i ragazzi riescono a fare.”. Insomma Cangelosi recrimina sull’impossibilità di ottenere il massimo dai suoi ragazzi in quanto fisiologicamente non ancora in grado di applicare la giusta intensità per l’intero anco della gara. Ma tant’è. E sulla partita di ieri ha ancora aggiunto: “Il primo tempo è molto vicino a quello che dovremmo essere sempre. Ovviamente sapevo che non potevamo durare 90’, perché non abbiamo questo ritmo per tutta la gara. Nel secondo tempo non abbiamo propriamente gestito, ma provato a sfruttare gli spazi che si creavano. Se devo rimproverare qualcosa è soltanto che dobbiamo sfruttare di più ciò che creiamo. Qualche appunto lo posso muovere solo sul fatto di non chiudere le partite quando è possibile farlo”. E domenica ci sarà un ennesimo esame da superare a pieni voti. Si va ancora in terra laziale per affrontare un Tivoli con l’acqua alla gola e che avrà, a ragion venduta, la necessità di racimolare punti salvezza. Un motivo in più per affrontare la gara con il giusto approccio: il rischio è sempre dietro l’angolo.

 

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