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PIANA DI MONTE VERNA – Rifiuti, affidamenti poco chiari e danni a carico del Consorzio Unico, la protesta della Cisl

PIANA DI MONTE VERNA – Cantriere dei rifiuti, affidamenti poco chiari e danni a cairco del Consorzio Unico. La Fit-Cisl scrive al sindaco Raffaele Santabarbara: “In riferimento alla nota in oggetto, alla pregressa corrispondenza e agli incontri che si sono susseguiti, corre l’obbligo fare alcune precisazioni: dal 10 dicembre 2012 i servizi ambientali sul territorio del comune di Piana di Monte Verna sono stati affidati a varie ditte con anomale  ordinanze sindacali. Le ditte incaricate, seppur sollecitate, non hanno adempiuto all’obbligo di assumere il personale avente diritto come regolato dall’art.202 del Dlgs 152/2006 e dall’art.6 del ccnl Fise servizi ambientali, bensì hanno effettuato assunzioni ex novo lasciando in forza al CUB gli addetti storici attraverso espedienti vari, come da pratica di molti Sindaci. Tutto ciò, produce un danno erariale considerato che il CUB, ente pubblico, sostiene i maggiori costi mantenendo in forza i lavoratori inoccupati. Tenuto conto che il Sindaco ha ridotto astutamente il canone di servizio alla ditta incaricata, rendendo impossibile l’effettuazione della procedura di passaggio di gestione di cui all’art.6 del ccnl, si denota un disegno che tende a consolidare il  diritto dei nuovi assunti a danno dei lavoratori storici. Nemmeno reggono le motivazioni di efficienza perché i neo dipendenti, probabilmente costretti, sono inquadrati part-time mentre in realtà sono operano in modo sommerso e senza compenso per oltre 8 ore per sopperire alla mancanza di personale. Infine, neanche la scusa del risparmio è valida perché del gettito della Tarsu di circa €300000,00 solo circa 200000,00 vengono spesi per finanziare il ciclo integrato di raccolta e smaltimento mentre, contravvenendo le norme, si disperdono circa €100000,00.  Oltremodo, con il gettito tarsu in plusvalenza, risulta che l’Amministrazione di Piana di Monte Verna invece i ridurre il tributo a carico dei cittadini è invece morosa nei confronti di vari  fornitori di servizi relativi al ciclo integrato rifiuti. Pertanto, visto che la richiesta di incontro in Prefettura, di cui alla nota in oggetto, è solo un escamotage per produrre un alibi e perdere altro tempo, si rinnova l’invito a svolgere subito e  in modo puntuale, come previsto dalla legge, la procedura di passaggio di gestione di cui all’art. 6 del ccnl Fise Servizi Ambientali. Alle autorità in indirizzo, ognuna per le proprie competenze, la Fit-Cisl chiede di intervenire per accertare le eventuali responsabilità e la revoca dell’affidamento alla ditta Fare L’Ambiente s.r.l. prevedendo un’apposita procedura di gara. In conclusione, si avverte che senza riscontro si attiveranno apposite vertenze legali dei lavoratori danneggiati e discriminati”.

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