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Riardo – Puffete: gli antichi cipressi del cimitero diventano “magici” e spariscono

Riardo – E’ stata senza dubbio una magia. Qualcuno – il solito “mago solitario” – avrà pronunciato la parolina magica: “puffete”….. e gli antichi cipressi del cimitero riardese, abbattuti nei giorni scorsi, sono scomparsi. Come d’incanto. In un battibaleno.
Che fine hanno fatto?
Chi li ha portati via?
Chi ha incassato il valore di quel legname?
Sono stati smaltiti? In tal caso, chi paga lo smaltimento?
Come può accadere che un camion carichi una decina di grossi tronchi senza che nessuno (del cerchio magico, s’intende) si accorga di nulla?
Sono tutte domande che si stanno ponendo i cittadini di Riardo, almeno quelli svegli, che vorrebbero vederci chiaro in una vicenda  che di magico sembra avere davvero poco. Una vicenda che sembra mostrare invece, con infinita tristezza, il continuo degrado di “certi modi di fare” in una comunità. La speranza è cha almeno le forze dell’ordine possano fare piena luce sulla vicenda perché quando si amministra la cosa pubblica serve l’assoluta chiarezza e trasparenza.
Per la cronaca va rimarcato che almeno una decina di grossi tronchi di antichi cipressi sono stati caricati e portati via, erano già stati sistemati in modo da rendere più facile e agevole il carico. Quindi tutto sembrava preordinato dal “mago”. Poi è bastato dire “puffete”…..
Non hanno subito la “magia” le parti finali (quelle superiori e quindi più sottili) degli antichi cipressi e tutto il frascame che è rimasto sul posto, pronti per essere smaltiti. Chi pagherà questo smaltimento? La ditta che ha incassato circa 11mila euro, oppure il municipio?

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4 commenti

  1. Se erano pericolosi, cosa si doveva aspettare la tragedia ? Poi mettersi a pensare dove finisce la legna , siamo proprio alla guerra dei Poveri..

  2. Certo, lei non ci pensa… ma chi ci “guadagna” ci pensa eccome !!!!

  3. la pericolosità non la stabilisce il sindaco, per decreto, coadiuvato dal connivente parere del comandante della polizia municipale. il rispetto delle regole non è un fastidioso optional, almeno per i riardesi svegli.

  4. Legna di Pino non vale nulla è resinosa non si usa per il riscaldamento, ne la usano i ristoranti ecc. Fosse stata quercia o castagno il discorso era diverso.