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San Felice a Cancello – Estrazione abusiva di calcare e inquinamento ambientale, sequestrata cava in località Polvica

San Felice a Cancello – In data odierna, a seguito di una complessa attività investigativa, i militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Caserta e della Stazione Carabinieri Forestale di Caserta, coadiuvati da quelli appartenenti alle Stazioni Carabinieri Forestale di Marcianise, Piedimonte Matese e Vairano Patenora – hanno dato esecuzione al provvedimento di sequestro emesso da questa Procura della Repubblica ed avente ad oggetto una cava di calcare, sita in comune di San Felice a Cancello (CE), località Polvica, facente capo alla Ditta CAVE S.r.l. a socio unico, nei confronti di L.N. cl.’39 e N.N. cl. ’67, rispettivamente Amministratore Unico e gestore di fatto della società CAVE S.r.l.. I predetti sono gravemente indiziati di avere, nei mesi scorsi, in primis, dato luogo ad ingenti estrazioni abusive della materia prima “calcare” ai fini della sua commercializzazione in area naturale protetta e vincolata paesaggisticamente per l’inclusione nelle zonizzazioni del Parco Regionale del Partenio, e, successivamente, operato il ripristino morfologico del sito, dietro imposizione del Genio Civile di Caserta per fini idrogeologici, con materiali non idonei contenenti anche rifiuti pericolosi (cemento-amianto). Il volume dei materiali inerti utilizzati per il ripristino morfologico del sito è stato quantificato in un totale di circa 11.000 mc. La presenza dei frammenti di cemento-amianto tra i materiali inerti impiegati per il riempimento è stata accertata dai tecnici dell’ARPAC -Dipartimento di Caserta che hanno effettuato il campionamento e le successive analisi di laboratorio in contradditorio con la parte. La presenza di frammenti di cemento-amianto tra i materiali inerti utilizzati per il riempimento ha potenzialmente cagionato una compromissione ed un deterioramento significativo e misurabile di una porzione estesa e significativa della matrice suolo. La gravità della condotta è risultata tale da ricondurre la qualificazione giuridica del fatto non solo come un mero illecito smaltimento di rifiuti speciali sul suolo, sanzionato con un reato di tipo contravvenzionale, ma anche con la nuova previsione delittuosa introdotta nel 2015, con il provvedimento noto come “Eco-delitti” ed in particolare con la fattispecie dell’Inquinamento ambientale” prevista e punita dall’art. 452 bis c.p.. 

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