PRATELLA / VENAFRO – Infermiera uccide padre della collega, nominato perito: valuterà la capacità di intendere e di volere dell’imputata

Pratella / Venafro – E’ stato nominato, oggi, il perito che, per conto del tribunale, effettuerà le verifiche e gli studi necessari per stabilire se l’imputata, al momento dei fatti, era in grado di intendere e di volere. L’esperto, un professionista di Benevento, ha chiesto ed ottenuto ottanta giorni di tempo per completare il proprio mandato e quindi per consegnare i risultati. Si tornerà in aula nel prossimo mese di febbraio .All’esito della stessa perizia, ci sarà l’udienza e quindi la sentenza a carico dell’infermiera originaria di Ciorlano. Il difensore dell’imputata  è l’avvocato Moscardino, mentre la famiglia della vittima è difesa dall’avvocato Ernesto De Angelis.
La donna – Anna Minchella – si trova in carcere da molti mesi. Lei continua ad urlare la propria innocenza respingendo ogni accusa. Tre comunità scosse, tre interi paesi increduli davanti alle pesanti accuse che la Procura della Repubblica di Isernia ha lanciato sulle spalle di Anna Minchella, infermiera dell’ospedale di Venafro. Avrebbe ucciso – utilizzando dell’acido – un paziente di Pratella, padre di una sua collega di corsia. Lo avrebbe fatto per “punire” l’altra infermiera “colpevole” di non essere stata trasferita all’ospedale di Isernia. Presenzano è il paese natale di Anna Minchella. Dopo il matrimonio si trasferisce a Ciorlano, paese del marito. Alcuni anni fa, poi, la coppia comprò casa a Venafro e si trasferisce nel vicino Molise. Per esigenze familiari, tuttavia, Minchella e la sua famiglia ritornano a vivere a Ciorlano. La comunità di Ciorlano è incredula: tutti dipingono la famiglia Minchella come una famiglia normale, dedita al lavoro, serena. A Pratella chiedono giustizia i familiari Celestino Valentino, 76enne di Pratella, ucciso con acido cloridrico.