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PIETRAVAIRANO – Cave, Acquaro a Moccia: ha ancora il coraggio di insistere

PIETRAVAIRANO. Dopo aver  lottato,  per ben cinque  anni, contro la “delocalizzazione di cave e cementificio della Società Moccia S.p.A. da S. Clemente di Caserta a Monte Monaco di Pietravairano” e aver finalmente ottenuto GRAZIE,  soprattutto,  alla piena collaborazione dell’attuale Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Francesco Zarone, la  CHIUSURA DELL’ITER PROCEDURALE, conclusosi il 27 Luglio 2012, con  il PARERE CONTRARIO  alla delocalizzazione, sia del Comune di Pietravairano che della Provincia,  la Moccia S.p.A. insiste ancora, CON L’ENNESIMO RICORSO al TAR, nel rivendicare l’illegittimità di tale provvedimento chiedendo, l’annullamento del verbale di chiusura del procedimento e in più avanzando una domanda risarcitoria non più di 11.500.000,00 euro,  bensì di ben 19.100.000,00 euro per i danni “gravi ed irreparabili” subiti,  se il rilascio dell’autorizzazione a procedere non avvenga entro il 31-12-2012,  ovvero di 42.247.825,00 euro,  nella “denegata ipotesi” di mancato rilascio della stessa!

Siamo a dir poco esterrefatti!

Se la Moccia S.p.A. insiste nel pretendere un “diritto” di cui non può godere,  non  può offendere il nostro sacrosanto diritto, sancito dalla Costituzione, (artt. 1-9)  del “popolo sovrano” e se poi aumenta la quota del risarcimento dei  “danni” che noi gli stiamo apportando, anche noi siamo indotti ad  insistere nel contrapporre le nostre ragioni che vanno ben oltre il valore monetario che a lui preme tanto!

Delle nostre ragioni,  del tutto legittime ed ampiamente documentate,  voglio brevemente farne memoria:

1. L’area di Monte Monaco, oggetto della delocalizzazione, è  attraversata da una faglia sismica, che ha provocato vari terremoti di sprofondamento,  di cui i più recenti nel 2007 e nel 2009 (rilevati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e  risulta classificata  in Zona “A4”  ad alto rischio idrogeologico con conseguente pericolosità e rischio frane (dal Progetto del “Piano stralcio di Rischio Idrogeologico” redatto dall’Autorità di Bacino Comparto Liri-Garigliano e Volturno   come riportato nella tavola 6-CE allegata al PRAE.).

2. Il Monte Monaco, grazie alla sua particolare morfologia carsica, è ricoperto da un  rigoglioso bosco che ha  una grande valenza naturalistica per le numerose specie di fauna e flora “protette”.

3. La zona circostante ospita importanti siti archeologici di rilevanza nazionale, come il complesso del tempio- teatro  sannitico sul Monte San Nicola, nonché la Cinta Megalitica e il Castello medioevale per i quali sono in corso lavori di scavo e restauro, regolarmente finanziati dagli Enti preposti. In più nel sito “prescelto” si trova un’antica masseria, la “Vacchereccia” per la quale è stato posto dalla Soprintendenza il vincolo di tutela.

Tutto questo ricco patrimonio storico-culturale è in “dialogo diretto” con  l’intero paese che presenta  una notevole valenza paesistica.

4. Il Centro Storico di Pietravairano, si trova incastonato in un bellissimo ambiente collinare, incontaminato ed ammirato per la sua caratteristica posizione a digradare come  un “presepe”, sul pendio del Monte Caievola.

5. Pietravairano fa  da “corridoio naturalistico ” tra il Parco regionale del Matese a nord-est e  il Parco regionale  di Roccamonfina a nord-ovest e di recente è entrato a far parte del Parco Regionale di Monte Maggiore-Monte Monaco e Monte Fossato e del Parco delle Acque Minerali, compreso tra i bacini idrominerali di Riardo (Ferrarelle e Santagata) e Pratella (Prata e Lete).

Da ciò si può facilmente evincere quanto  il “danno  morale” che  stiamo subendo noi cittadini di Pietravairano sia incommensurabile e quindi: “NON ABBIA PREZZO”!!!

Ciò che noi CHIEDIAMO e ribadiamo, per l’ennesima volta, è :

1)  di poterci impegnare a promuovere uno sviluppo SOSTENIBILE  e compatibile con le RISORSE LOCALI, al cui Progetto sta già lavorando il Sindaco Francesco Zarone con l’Amministrazione Comunale, insieme a tanti cittadini di “buona volontà”;

2) di EVITARE un  IMPIANTO  INDUSTRIALE, fortemente impattante sulla bellezza del nostro  PAESAGGIO,  nonchè devastante per il nostro TERRITORIO,  a vocazione agricola, con i suoi preziosi prodotti agro-alimentari e le sue piccole imprese;

3) di NON LASCIARE IN EREDITA’ ALLE FUTURE GENERAZIONI   i “danni”  di una insostenibile “attività estrattiva” ad alta valenza industriale!

Comunicato stampa –

La presidente del Comitato Civico

Maria Acquaro

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