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CAPUA – Coraggio, l’ultimo lavoro di Crepet. L’appello ai giovani: “LA PIU’ GRANDE DISOBBEDIENZA E’ STUDIARE” (il video)

CAPUA (di Nicolina Moretta) La sala è stracolma di persone e mentre parlano gli altri relatori Paolo Crepet ha spesso le mani tra i capelli o sul volto quando non ha le mani sul telefonino, ma quando tocca a lui di parlare introduce subito il tema del ‘coraggio’ che dà il titolo al suo ultimo libro: “ I nostri padri hanno avuto coraggio quando hanno ricostruito il Paese. Solo che quella generazione non ha educato al coraggio, ma ha educato alla paure”. (Il video con l’intervista)
E poi ancora con coraggio attacca con le provocazioni:” Siamo diventati un popolo di psicolabili, si ha paura dei vaccini, si ha paura che i nostri figli vadano a studiare all’estero. In passato siamo stati generosi: abbiamo portato il nostro genio dovunque. I nostri figli vanno all’estero a confrontarsi con altri giovani, ritorneranno più maturi”. Il pubblico applaude e Crepet continua a “scuotere” quel pubblico che gli sbatte le mani composto da giovani,  docenti e  Presidi: “Parlo del coraggio di bocciare e mi arrivano un mare di insulti, soprattutto dai presidi. E il ministro dell’Istruzione, simpatica signora, ma ne dicesse una giusta. L’iPod per i bambini piccolissimi, che hanno bisogno di sognare; ha continuato con i ragazzi della scuola media che dovrebbero essere accompagnati dai genitori. I ragazzi stanno fino alle quatto di mattina in discoteca e a scuola dovrebbero essere accompagnati?!” Il pubblico applaude e Crepet risponde: “E non mi applaudite perché anche a Caserta siete messi malissimo”. Poi va con la memoria ai Decreti Delegati che hanno rovinato la scuola e passa ai padri che sono diventati i sindacalisti dei figli, riporta l’esempio della Svezia dove nelle scuole la rappresentanza dei genitori non è prevista e il ragazzo si assume la responsabilità di quello che fa. E continua a “demolire” il sistema educativo attuale: “ L’unica forma di ‘educazione’ è il condono. I giovani vengono promossi per arrivare ad una università che promuove a sua volta e dà un pezzo di carta che non vale niente, ma come volete che possiamo competere!” E ancora ritorna alle famiglie che mantengono i figli e s’interroga: “Abbiamo tutto il necessario, ai figli bisogna far mancare qualcosa, sennò il desiderio da che cosa viene? Sennò s’insegna una cosa tremenda, che tutto si deve pretendere e nulla si deve fare – e conclude – Il risorgimento o noi lo troviamo da qualche parte o saranno altri a governarci”. Ma una giovanissima ragazza di sedici anni lo interroga e Crepet le risponde: “ La più grande disobbedienza è studiare”.

Il video con l’intervista all’autore

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