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foto di repertorio

Caserta – Elezioni provinciali, i neo consiglieri esultano: si sentono regnanti. Come i bimbi che giocano con il castello di Barby

Caserta – I bambini che giocano con i castelli di Barby, spesso, immaginano di essere al comando di un regno fantastico. Invece stanno solo giocando. Riposto il castello, si ritorna alla realtà.  Essere consigliere provinciale oggi è un esercizio di mero egocentrismo, illudersi di poter contare qualcosa ma, poi, capire che, in realtà, non servi a nulla. Per capire meglio il concetto basta riflettere sul fatto che il nuovo consiglio provinciali – quello nato dalla riforma(?) Delrio – non ha nemmeno la possibilità di sfiduciare il presidente nelle mani del quale è concentrato il potere assoluto. Il consiglio provinciale determina solo indirizzi politici al presidente che poi deciderà se e come attuare l’indirizzo. Il consiglio non approva delibere, non può sfiduciare il presidente. Nel caso specifico, poi, dell’ente di Terra di Lavoro, il disastro finanziario è praticamente imminente con una serie di problemi conseguenziali. Allora a cosa serve, oggi, essere consigliere provinciali? Solo ad arricchire il proprio “palmares” politico. E immaginare, ogni tanto, di governare in un regno fantastico.

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2 commenti

  1. Bravissimo, questa volta ti sei superato, caro Giancarlo, complimenti..

  2. Ad esser sincero è la fotografia perfetta della realtà. Un pó cruda ma pur sempre realtà. Fa parte sempre più di quel progetto ,di renziani memoria, dell’Italia che va,dell’Italia più snella, dell’Italia ” che riparte”. Peccato che manca la stazipne di riferimento. Vedasi per ultimo l’approvazione di una legge elettorale “la meno peggio”. È gente da TSO.