CAIAZZO. Un 27enne caiatino finisce alla sbarra con l’accusa di violenza privata. La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere contesta a Mattia Ghosta di aver violato l’articolo 605 del codice penale perché privava una donna della libertà personale, chiudendo a chiave la porta di accesso della stanza della propria abitazione nella quale aveva accompagnato la stessa. In tal modo – secondo i pubblici ministeri sammaritani – ne eliminava la capacità e la possibilità di locomozione contro la sua volontà. Fatto accertato a Caiazzo il 5 dicembre del 2004. Pochi giorni fa è ripreso il procedimento a carico dell’imputato presso il tribunale monocratico di Piedimonte Matese. Il giudice, per motivi tecnici, ha rinviato la discussione in aula all’udienza del prossimo mese di gennaio. Ghosta è assistito, in sede processuale, dall’avvocato di fiducia, Giuseppe Puorto. Francesco Mantovani