VAIRANO PATENORA – Ausonia: scandalo autovelox, assolti il sindaco Moschetta, l’imprenditore Colella e due vigili urbani

VAIRANO PATENORA – Erano stati tratti a giudizio dalla Procura della Repubblica di Cassino per rispondere di associazione per delinquere, abuso d’ufficio, usurpazioni di pubbliche funzioni, violazione della normativa sulla privacy e rivelazione del segreto d’ufficio; tuttavia, il GUP del Tribunale di Cassino, accogliendo le richieste formulate dagli avvocati Vincenzo Cortellessa e Ernesto De Angelis, ha assolto gli imputati da tutti i reati contestati perché il fatto non sussiste. L’indagine, partita nel 2013, si era concentrata sul servizio di rilevamento delle infrazioni a mezzo autovelox che il Comune di Ausonia aveva affidato alla ditta Avenue; tale apparecchiatura era stata installata nel 2011 lungo la Strada Regionale Ausonia che collega Cassino con Formia; l’indagine era partita proprio a seguito di alcuni esposti presentati da vari automobilisti, che, soprattutto nel periodo estivo, affollano l’Ausonia per portarsi nelle note località turistiche della Riviera di Ulisse. Dopo una serie di acquisizioni documentali e di sequestri, la Procura di Cassino aveva richiesto il rinvio a giudizio dell’ex Sindaco di Ausonia, Michele Moschetta, del titolare della ditta Avenue, Colella Gianpiero, nonché di due agenti in servizio presso il Comando della Polizia Locale di Ausonia, Evangelista Gianpiero Tommaso e Ambroselli Enrico, ritenendo che vi fossero gravi irregolarità nella gestione del servizio e giungendo finanche ad ipotizzare il reato di associazione per delinquere. Nel corso del procedimento, tutti gli imputati hanno chiesto di definire la propria posizione con il rito abbreviato; così, il Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Cassino, dopo una lunga camera di consiglio, ha accolto le richieste formulate dai difensori ed ha assolto gli imputati da tutti i reati contestati perché il fatto non sussiste, rigettando, altresì, le richieste formulate dalle parti civili. Nel collegio difensivo degli imputati vi erano anche gli avvocati Angelo Di Siena e Ivan Caserta.