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Riardo – Fotovoltaico, ecco tutti i rischi per la salute

riardo. L’impianto fotovoltaico riardese è quasi del tutto completato. In tanti si pongono domande su eventuali pericoli che le strutture potrebbero arrecare all’ambiente e quindi all’uomo. Secondo alcuni studiosi i pannelli solari che utilizzano solfuro di cadmio potrebbero essere addirittura tossici. L’impatto ambientale di un impianto fotovoltaico può essere valutato considerando le tre distinte fasi: Impatto durante la fase produttiva dell’impianto. Impatto allo smantellamento dell’impianto. Impatto sul paesaggio nel periodo in cui rimane installato.
Un impianto fotovoltaico durante la sua produzione è paragonabile ad un qualsiasi prodotto di una industria chimica e pertanto l’impatto ambientale è quello di una normale fabbrica chimica. Durante la lavorazione dei pannelli fotovoltaici vengono utilizzate sostanza ad elevata tossicità la cui manipolazione richiede particolari accorgimenti per la tutela della salute delle maestranze e  delle popolazioni e luoghi circostanti. Al variare della tipologia dei pannelli varieranno, ovviamente, i prodotti inquinanti e con più precisione per quelli a silicio cristallino avremo acido cloridrico e triclorosilano mentre per quelli a silicio amorfo abbiamo silano, fosfina e diborano.
Ancora più pericolose ed inquinanti sono le sostanze chimiche necessarie alla lavorazione dei pannelli fotovoltaici che non utilizzano giunzioni di silicio. I pannelli CIS (rame, indio, selenio)utilizzano seleniuro di idrogeno mentre quelli CdTe (telloruro di cadmio) utilizzano il cadmio, entreambi fortemente tossici e cancerogeni. Un pannello fotovoltaico ha fortunatamente una vita utile molto lunga se paragonata a quella di un qualsiasi altro bene industriale di consumo (superiore ai 25 anni).
Alla fine della sua vita, però, dovrà essere trattato come rifiuto speciale in quanto contenente diverse sostanze tossiche come piombo, rame, selenio, gallio, indio, tellurio, cadmio che non possono essere smaltite con i normali processi. La lavorazione e l’estrazione di questi metalli, infatti, non è semplice e perciò risulta alquanto costosa. Ma il progressivo ed esponenziale diffondersi della tecnologia fotovoltaica, con buona probabilità, obbligherà le case produttrici stesse ad essere sempre più interessate al recupero di buona parte dei componenti esausti, favorendo così una produzione mirata al recupero a tale recupero.
Durante gli anni del loro utilizzo i pannelli fotovoltaici non danno particolari problemi né, sino ad oggi, si sono riscontrati rischi per la salute e l’ambiente. L’unico punto critico riscontrabile è l’impatto sul paesaggio: ad esempio la loro integrazione architettonica nel centro storico di una città d’arte.

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