Ultim'ora
FOTO DI REPERTORIO

VAIRANO PATENORA – Caso di Nocera, l’avvocato Moreno assicura: ecco cosa farò

VAIRANO PATENORA –  Il caso Di Nocera, o meglio, quello relativa alla sua presenza “irregolare” in tribunale, non finisce con la sentenza emessa pochi giorni dai giudici campani. L’avvocato Raffaele Moreno, che in quel processo rappresentava la controparte, annuncia iniziative importante contro quello che ritiene una abuso con la conseguenza di una miriade di illegalità.
“Riguardo allo specifico episodio – assicura l’avvocato Moreno – accaduto all’udienza pubblica del 15 giugno scorso al TAR Napoli che, per di più, riguardava una vicenda personale e, cioè, il permesso di costruire che mi era stato inizialmente offerto in camera caritatis da Sindaco e Segretario comunale ad ottobre 2012, da me in quella sede rifiutato, e poi – a seguito del mio rifiuto – negato ufficialmente con la nota del responsabile U.T.C. Ernesto Natale, impugnata innanzi al Tribunale amministrativo, ha avuto un epilogo che non poteva essere diverso da quello che è stato.
All’atto della notifica del ricorso – il 30 marzo 2013 – il Comune si è costituito dando incarico al legale interno Di Nocera che, all’epoca, non era stato investito delle funzioni dirigenziali. Successivamente, con determina n° 38 del 3 gennaio 2014 confermata con successiva determina n° 11913 del 31 dicembre 2015 il Sindaco Cantelmo ha affidato in modo diretto (con atti che tecnicamente si definiscono monocratici, ossia, assunti motu proprio dal Sindaco e ciò è tanto più grave essendo il Di Nocera parente entro il quarto grado della moglie del Sindaco) la posizione dirigenziale e le correlate funzioni nei settori amministrativo, della polizia municipale e del personale. Un enorme potere concentrato nelle mani di un’unica persona. Ora, già questo suscita notevoli perplessità in ordine all’opportunità di tale conferimento di funzioni apicali ad un parente da parte del Sindaco con stipendio e relativi emolumenti e indennità di cui non è dato sapere l’importo preciso ma di cui certamente può immaginarsi trattarsi di importo notevole per le dimensioni di un Ente locale di poco più di seimila abitanti. Se a ciò si aggiunge che il Di Nocera non ha mai superato un pubblico concorso per l’accesso alla dirigenza, così come più volte sancito dalla Corte costituzionale a partire dal 2002 con la sentenza n. 194, e da ultimo con la recente sentenza n. 37/2015 che ha stabilito l’obbligo dell’esperimento di una selezione concorsuale pubblica per il conferimento di incarichi dirigenziali e che, inoltre, tra lo stesso Di Nocera ed il Comune di Vairano sarebbe pendente un contenzioso di lavoro, si ha la cognizione esatta dell’anomalia e della incompatibilità, anche sul piano deontologico, dell’assunzione di qualsiasi forma di difesa e tutela in giudizio dell’Ente da parte del Di Nocera. Ciò premesso, all’udienza del 15 giugno scorso, malgrado l’espresso divieto sancito dalla legge e dalla determina sindacale suddetta che testualmente dispone: “In ragione di ciò, l’Avv. Di Nocera, per tutta la durata dell’affidamento predetto, non può assumere incarichi di assistenza e difesa dell’Ente in quanto titolare di responsabilità in settori amministrativi – il che imponeva che non solamente il Di Nocera non assumesse nuovi incarichi difensivi in costanza dell’espletamento delle funzioni dirigenziali ma rinunciasse anche a quelli precedentemente assunti – l’avv. Di Nocera è venuto in udienza ed ha avuto l’improntitudine di chiedere la discussione della causa, al che mi sono visto costretto a sollevare l’eccezione di incompatibilità in cui versava il difensore del Comune; eccezione che è stata recepita e fatta propria dal Tribunale con l’ordinanza n. 3897/2016 che ha stabilito che al Di Nocera è preclusa qualsiasi ulteriore attività difensiva, indipendentemente dall’epoca del conferimento dell’incarico. In proposito, è significativo quanto statuisce testualmente il TAR: “RITENUTO che tale circostanza, determinando la mancanza di legittimazione a compiere e a ricevere atti processuali relativi alle cause proprie dell’ente, comporta il totale venir meno dello ius postulandi (con conseguente nullità di quanto successivamente posto in essere nel presente giudizio dall’avv. Di Nocera) …”. A questo punto sorgono, però, spontanei degli interrogativi che di seguito schematizzo:

  • Il dott. Di Nocera avrebbe dovuto stare in ufficio quella mattina del 15 giugno 2016, chi lo ha autorizzato ad andare a Napoli presso il TAR per esercitare il ministero difensivo dell’Ente che gli era vietato?
  • Il dott. Di Nocera per le funzioni di cui è stato investito dal Sindaco/cugino dipende gerarchicamente da quest’ultimo il quale esercita la sovrintendenza sul dirigente.

Ebbene il Sindaco/cugino sapeva che la mattina del 15 giugno 2015 il dott. Di Nocera si recava a Napoli per difendere il Comune malgrado l’espresso divieto sancito dalla determina firmata dallo stesso Cantelmo? Certamente la sua assenza non poteva passare inosservata.

  • Come risulta agli atti d’ufficio il dott. Di Nocera relativamente al giorno 15 giugno 2016?
  • Lo sa il dott. Di Nocera che l’assunzione della funzione dirigenziale comporta la momentanea sospensione dall’albo degli avvocati e, quindi, l’arbitrario esercizio dell’attività forense può configurare il delitto di esercizio abusivo della professione condotta prevista e punita dall’ 348 cod. pen. (cfr. Cass. Pen. n. 20439/2007)?
  • Ci può dire il Sindaco Cantelmo quante volte di dott. Di Nocera si è recato presso uffici giudiziari a difendere l’Ente da quando è stato investito della dirigenza per tutti gli incarichi precedentemente assunti mentre gli era vietato ed era obbligato a stare in ufficio a disimpegnare le funzioni dirigenziali essendo pagato dall’amministrazione per detto incarico?
  • Ci può sempre dire il Sindaco Cantelmo se per questa attività vietata sono stati liquidati importi al dott. Di Nocera mentre era anche pagato come dirigente dell’Ente?
  • Lo sa il Sindaco Cantelmo e lo stesso dott. Di Nocera che tutto ciò ha comportato un danno erariale al Comune di Vairano Patenora e, quindi, alla cittadinanza vairanese per cui sarà presentato un dettagliato esposto alla Procura regionale della Corte dei Conti?
  • Lo sa il Sindaco Cantelmo e lo stesso dott. Di Nocera che le loro condotte hanno concorso alla configurazione di reati come la truffa ai danni dell’Ente e l’esercizio abusivo della professione, se il dipendente Di Nocera si è assentato ingiustificatamente per un’attività illecita ed è stato anche pagato mentre andava girando presso gli uffici giudiziari?

Ovviamente, anche per tali ultimi fatti presenterò un dettagliato esposto-denuncia alla Procura della Repubblica affinché l’A.G. preposta accerti i fatti denunciati e punisca le condotte criminose”.

Guarda anche

Piedimonte Matese / San Potito Sannitico – Furti, colpita abitazione noto imprenditore

Piedimonte Matese / San Potito Sannitico – I fatti si sarebbero verificati diversi giorni fa …