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SESSA AURUNCA – Sparito basolato romano presso l’ospedale, i sospetti dell’associazione ‘Sessa Aurunca 2.0’

SESSA AURUNCA (cs) – Basolato romano venuto alla luce durante i lavori di costruzione del parcheggio dell’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca. L’associazione culturale ‘Sessa Aurunca 2.0’ chiede spiegazioni alla Sovrintendenza di Caserta ed agli amministratori locali. “Come già dichiarato numerose volte, teniamo a cuore il patrimonio archeologico e storico del nostro territorio. Che fine ha fatto il basolato romano venuto alla luce durante i lavori di costruzione del parcheggio dell’Ospedale?  Perchè il tutto è stato interrato e tenuto nascosto? Dove sono andati a finire i vincoli storici ed archeologici della Soprintendenza ai Beni Culturali? Molte volte vengono bloccati lavori in esecuzione, progetti faraonici, realizzazioni di strade, ponti e quant’altro che rappresentano un’utilità per i cittadini. Ma in questo caso ciò non è avvenuto. Il parcheggio senza ombra di dubbio andava fatto come infrastruttura atta a servire e soddisfare i visitatori dei pazienti dell’Ospedale; ma è pur vero che magari poteva comunque essere tutelata, conservata e portata alla luce la strada romana in basolato che andava ad aggiungersi al patrimonio archeologico e storico che rientra nell’inventario del comprensorio sessano– si legge nella nota dell’associazione-. Tutto ciò rappresenta un vero e proprio scempio oltraggioso e vergognoso che offende la cultura ed il prestigio di Sessa Aurunca, la sua storicità ed il suo status archeologico. Ed ancora più vergognoso è l’atteggiamento delle amministrazioni che si sono succedute negli anni e che hanno permesso tale “violenza” al nostro territorio chiudendo gli occhi e volgendo lo sguardo altrove. Esortiamo pertanto, sia la Soprintendenza che l’amministrazione, di prendere atto di tale fattispecie e di intervenire in tempi brevi ed in maniera rispettosa della storia, nei confronti di una cittadinanza che più volte ha visto traslare le “sue” ricchezze storiche in altri luoghi o ancor peggio ha assistito all’insabbiamento di reperti e infrastrutture archeologiche lasciate in eredità dai nostri avi. Concludiamo dicendo che, la cultura di ogni popolo si misura nel modo in cui ha a cuore il proprio patrimonio storico”.

 

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