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SANT’ANGELO D’ALIFE – Contenziosi, Di Tommaso vuole mettere Iannarelli fuori dal Consiglio

SANT’ANGELO D’ALIFE. Domenico Iannarelli verso l’allontanamento
dal consiglio comunale. Fissato, per domani pomeriggio, un civico consesso che
si preannuncia infuocato. Tra gli argomenti all’ordine del giorno, infatti, si
discuterà circa l’incompatibilità di Iannarelli con la carica di consigliere
comunale. <<Rispetto la decisione della maggioranza – afferma un
rammaricato Iannarelli -, ma mi auguro che essa nasca dalla volontà di fare gli
interessi del paese e non da ripicche politiche di cui non ne vedo la necessità.
Questi amministratori , portando in assise tale argomento, hanno già espresso
una sentenza di condanna>>. La vicenda parte dalla recente sentenza di
primo grado, emessa dal giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, con
la quale l’allora giunta Maoloni veniva condannata al pagamento di circa 52mila
euro per risarcire  l’agronomo Roberto De
Benedictis. Professionista al quale, nell’ormai lontano 1998, era stato
affidato dall’esecutivo  l’incarico di
redigere alcuni progetti di taglio e stima di particelle catastali relativi a boschi
presenti sul territorio comunale. Nel corpo della delibera veniva stabilito che
la retribuzione del tecnico sarebbe avvenuta con il ricavato della vendita per
sezioni del bosco. Le quattro sezioni boschive – va precisato – venivano poi effettivamente
vendute, ma non durante il mandato dell’ex sindaco Maoloni considerato che dopo
poco tempo dall’adozione del deliberato contestato la fascia tricolore passava
a Salvatore Bucci – ad oggi, consigliere di opposizione –. Il Comune di Sant’Angelo
d’Alife, dunque, incassava regolarmente, traendone beneficio e ripianando i
bilanci visto che la vendita di boschi rappresenta, tutt’ora, l’unico cespite
per l’ente municipale. Al De Benedictis, tuttavia, non venivano mai pagate la
parcelle da questi presentate all’ente municipale nel corso del tempo. Per
questo, il tecnico non esitava a citare in giudizio il Comune. Il giudice, con
sentenza di primo grado, ha riconosciuto la colpevolezza dei singoli
amministratori, scagionando, di fatto,  l’ente.
Una sentenza non condivisa da Maoloni, Iannarelli e De Risi i quali hanno deciso
di ricorrere in Appello convinti di far valere le loro ragioni davanti ai
giudici partenopei. Ora, la complicata vicenda si arricchisce di un nuovo
capitolo destinato ad avere ripercussioni politiche di non poco conto. L’attuale
maggioranza, guidata dal sindaco Crescenzo Di Tommaso, con il processo di
appello alle porte, propone al civico consesso di votare l’incompatibilità di
Iannarelli – oggi tra i banchi dell’opposizione – con la carica da egli
ricoperta. Francesco Mantovani