CALVI RISORTA / TEANO – Commercio di reperti archeologici, 12 arresti in diverse regioni d’Italia. Inoltre ci sono 15 indagati a piede libero. L’accusa per tutti è di traffico di reperti archeologici e associazione per delinquere. In carcere sono finiti Simone Di Simone, Orazio Pellegrino, Salvatore Cassisi, Pasquale Messina, Amedeo Tribuzio e Roberto Ricciardi.
Arrestati, con il beneficio dei domiciliari, Ionita Michela, Vincenzo Cassisi, Nicola Santo Martines, Giuseppe Rapisarda; Alessandro Lucidi e Sergio Fontanarosa.
Tutto si innesta all’interno dell’operazione “Agorà” condotta dalla guardia di finanza di Gela; gli investigatori hanno ricostruito un’attività di ricerca clandestina in diverse aree archeologiche, tra cui anche da Kamarina, di importanti materiali di interesse storico rivenduti sul mercato illegale. Sotto la lente della Procura, che ha coordinato le indagini con il sostituto Elisa Calanducci, sono finiti in 27. Un gruppo nutrito che aveva radici anche a Vittoria, Paternò e persino nel Casertano, in particolar modo nell’area tra Calvi Risorta e Teano. Sono stati sequestrati materiale archeologico (oltre a 400 monete risalenti tra il V e il II sec. a.C.) e varie apparecchiature, tra cui metal detector, utilizzate per le ricerche clandestine. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Gip Veronica Vaccaro su richiesta del Procuratore Lucia Lotti. (comunciato stampa)
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