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RAVISCANINA – Minaccia il vicino di casa, vigile sotto processo: il giudice ammette nuovi testimoni

RAVISCANINA – Minaccia il vicino di casa, vigile urbano finisce sotto processo. “Non ti sparo in testa perché hai due bambine”. Questa la minaccia rivolta dal casco bianco Aldo Nassa, vigile urbano di Raviscanina – (difeso dall’avvocato Antonio De Cristofaro), contro un suo vicino di casa, Cristian Barbato, difeso dall’avvocato Ernesto De Angelis. Nell’udienza di alcuni giorni fa, i testimoni – fra cui il maresciallo dei carabinieri di Ailano – avrebbe sostanzialmente sostenuto che l’imputato non svolge compito di polizia municipale. Sarebbe, invece, occupato presso l’anagrafe del comune. Altre testimoni, invece, avrebbero asserito di saperlo come guardia boschi. Il difensore della parte offesa avrebbe chiesto ed ottenuto l’ammissione di ulteriori testimoni. Si tornerà in aula il prossimo giugno.
I fatti prendono avvio alcuni anni fa, quando l’imputato minacciò – secondo l’accusa – la vittima mentre la stessa teneva fra le braccia le sue due bambine. Per questi fatti accaduti nel dicembre del 2012 è finito sul banco degli imputati il vigile urbano Nassa.  La vittima, Barbato, con le sue due bimbe in braccio, stava discutendo con la moglie del suo vicino. Improvvisamente arrivò  Nassa (l’imputato) che si schierò – giustamente – dalla parte della consorte sconfinando però – secondo l’accusa – oltre le righe. Il vigile urbano arrivò bene presto a minacciare pesantemente il suo vicino fino a dire: “non ti sparo in testa perché hai due bambine”. A questo  punto Barbato, probabilmente, impaurito da quelle parole, rientrò in casa. Nei giorni successivi la vittima presentò denuncia che ora ha portato al processo. Diversi i testimoni che la vittima ha chiamato per sostenere la propria accusa.

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