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CASERTA – Partito Democratico, l’ultima trovata dei dissidenti: autosospensione

CASERTA (Gianni Del Monte) – Partito Democratico, l’ultima trovata dei dissidenti, l’autosospensione Partito democratico, i dissidenti minaccino l’autosospensione perche sanno che non possono riuscire in una nuova mozione di sfiducia. Nemmeno con una segreteria di sindaci le aree che si oppongono alla gestione di Raffaele Vitale si arrendono. Il partito non troverà mai pace finché l’area riformista di Dario Abbate, quella dei giovani turchi della Senatrice Capacchione, il binomio indissolubile Picierno Oliviero e, udite udite, anche l’area di Caputo (fino alla scorsa settimana trattava per entrare in segreteria) non riescono a prendersi la guida del pd. Tutte aree che tra loro appaiono compatte perché hanno un unico scopo, ma almeno un paio sono praticamente incompatibili tra loro e sarebbe interessante vederle insieme. Già sembra sentire i proclami; “mollate l’osso” che sottointeso si legge: “l’osso lo vogliamo noi”. Il tentativo fallito lo scorso dicembre di portare la metà più uno dei delegati delle assemblee per votare la mozione di sfiducia al segretario provinciale, fa comprendere che questa volta è ancora più difficile, se non impossibile, visto che, molti delegati ormai non sono più organici ai dissitenti. Basti pensare ai delegati del presidente provinciale Piero Capello e qualche fuoriuscito dell’area Caputo tipo il presidente del consorzio idrico Pasquale De Biasio. Non possono rischiare di fallire ulteriormente e, qualche genio della politica, si è inventato l’autosospensione. Almeno queste sono le notizie che trapelano. Potrebbero essere solo un vano tentativo di destabilizzazione, dato che, oggi sfiduciare Viatale significa sfiduciare 15 sindaci del partito democratico.

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