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Italo Calenzo

SESSA AURUNCA – Variante sull’Appia, l’ostruzionismo di Tommasino e company

Sessa Aurunca (di Tommasina Casale) – Variante sull’Appia, Zinzi scrive a Tommasino e Calenzo. Il presidente della provincia Mimì Zinzi, risponde all’amministrazione comunale di Luigi Tommasino sul caso della variante che dal bivio di Carano sbuca su via Raccomandata. Un progetto perorato fin dall’inizio del suo mandato amministrativo l’assessore provinciale alle infrastrutture Giuseppe Fusco. Questa variante va a bypassare il Ponte di Sant’Agata che da sempre rappresenta un imbuto per Sessa Aurunca ed, a meno che non si percorrono quasi venti chilometri, è l’unica via di entrata a e di uscita da Sessa centro. I fondi che vengono impegnati per tale progetto sono quelli del ristoro nucleare che il Cipe ha assegnato anni fa alla provincia di Caserta. Per farla breve si tratta di quei fondi che, qualche anno fa, si era vociferato che il presidente della provincia voleva destinare a Caserta Vecchia. Notizia che Zinzi, dopo un attacco mediatico ed un’interrogazione consiliare, smentì e, su intercessione di Fusco, destinò quei fondi alla costruzione della variante suindicata. L’amministrazione di Tommasino non è convinta della bontà del progetto e mette in evidenza l’importanza di un intervento alternativo, ed ecco che il presidente Zinzi invia una lettera indirizzata al primo cittadino ed al vice sindaco, nonché, assessore ai lavori pubblici Italo Calenzo. Una missiva dove spiega che il progetto evidenziato in alternativa è di competenza esclusivamente comunale. Viene anche sottolineato che l’amministrazione provinciale ha dimostrato in questi anni sensibilità per il territorio aurunco. In verità, finora, tutta questa sensibilità quasi nessuno se n’è accorto. Sul territorio si sono registrati, in questi cinque anni, solo interventi progettati dalla passata amministrazione provinciale e con i fondi del ristoro nucleare. Unica sensibilità è stata quella dell’assessore Fusco che, anche se non lo ammetterà mai, ha lavorato non poco per portare quei fondi del Cipe sul territorio ed evitare che qualcuno li dirottasse altrove. Infatti, proprio perché questo intervento è a costo zero per il comune e soprattutto è finanziato con i soldi del ristoro che è impensabile vengono destinati ad altri territori, visto che i danni della centrale nucleare li subisce questo di territorio, non si spiega il motivo per cui Tommasino e company stanno facendo ostruzionismo.

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un commento

  1. giulia casella

    forse non a tutti è chiaro che i fondi destinati dal CIPE ai comuni e province in cui si trova una centrale nucleare non possono essere destinati ad altro consumo di suolo, ma, “Le suddette risorse finanziarie dovranno essere destinate alla realizzazione di interventi mirati all’adozione di misure di compensazione in campo ambientale e in particolare in materia di: bonifica dei siti inquinati; gestione dei rifiuti; difesa e assetto del territorio; conservazione e valorizzazione delle aree naturali protette
    e tutela della biodiversità; difesa del mare e dell’ambiente costiero;prevenzione e protezione dell’inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico; interventi per lo sviluppo sostenibile.
    Il Ministro dell’ambiente e della tutela de territorio e del mare è chiamato a relazionare a questo comitato, entro il 31 dicembre 2014, sullo stato di utilizzo delle risorse ripartite con la presente delibera, con particolare riferimento al rispetto del suddetto vincolo di destinazione delle risorse, in base alla rendicontazione che gli enti beneficiari sono chiamati a presentare al Minstero dell’Ambiente. Roma, 19 luglio 2013” Questo quanto prescritto nella Delibera CIPE G.U. 14/11/2013 serie generale n. 267