TEANO – Stalking e violenza, donna accoltellata e ustionata: Ventriglia sotto processo. La testimonianza della vittima

TEANO – Stalking e violenza, partito il processo Ventriglia, accusato di aver perseguitato e ferito la sua compagna. E’ iniziata ieri mattina (18 febbraio) l’istruttoria del processo per stalking a carico del giovane Roberto Ventriglia, davanti al Giudice Monocratico del Tribunale di S. Maria C. V., dottoressa Di Benedetto. Sono stati sentiti i primi testi di accusa, ossia la persona offesa ed il Maresciallo Papale della Stazione dei Carabinieri di Teano. La posizione del giovane Roberto VENTRIGLIA, all’esito della deposizione della persona offesa, una donna di nazionalità rumena di nome Alina, sembra essere più leggera.
La donna, incalzata dalle domande dei difensori del giovane teanese, Avvocati Fabrizio ZARONE ed Ida LANZONE, ha ammesso alcuni dettagli importanti. Infatti ha confermato il fatto che rimase avvolta dalle fiamme per mera casualità, sicuramente non per volontà dell’imputato. Fu lei che, in un momento di disperazione, cosparse l’alcool sul pavimento avvicinò l’accendino; intendeva far credere al giovane compagno che si sarebbe data fuoco. Purtroppo, avvicinò troppo l’accendino all’alcool e quindi prese fuoco. La persona offesa ha, poi, anche riferito in merito alla ferita subita al fianco. Una ferita subita a seguito di una colluttazione a cui lei stessa diede inizio prendendo un coltello da cucina con il quale pungeva sulle cosce l’imputato che si era impossessato del suo telefonino. Ventriglia, infatti, era roso dalla gelosia, voleva controllare le conversazioni della sua amata. Durante la colluttazione, quindi, Roberto per divincolarsi, le strappava il coltello dalle mani e colpiva la donna di striscio al fianco. L’alcol da cui si generò l’incendio che ustionò la donna fu comprato dalla figlia di Alina per medicare proprio quella ferita subita durante la colluttazione con Roberto. Il processo è stato rinviato al prossimo primo aprile per sentire tutti gli altri testi di accusa appartenenti alla polizia giudiziaria, mentre la figlia della vittima verrà sentita ad una successiva udienza.