SANT’ANGELO D’ALIFE – Convegno sul linguaggio dei bambini, primo giorno da flop: assenti tutti i genitori

SANT’ANGELO D’ALIFE – Cosa c’è dietro “il linguaggio dei bambini”? Sicuramente non la presenza dei genitori visto che la prima giornata dedicata al I° convegno di studi intitolato “Il Pappo e i Dindi””, organizzato dall’Istituto Giovanni Falcone, è stato un vero e proprio flop. Presenti, oltre agli addetti ai lavori, tra i quali  il docente universitario prof. Crispiani, il dottore La Cerra e la dottoressa Eleonora Palmieri, soltanto le insegnanti e alcuni dipendenti comunali. Assenti i genitori.
Qualche malizioso – abbastanza sveglio – potrebbe chiedersi come mai ad un convegno incentrato sul perfezionamento del linguaggio in età infantile siano mancati proprio tutti i genitori degli alunni. “Perchè una scuola che non sa prendere a cuore il tema della disabilità – e le recenti due sentenze di condanna da parte del Tar nei confronti dell’istituto lo testimoniano -, evidentemente non riesce ad essere abbastanza credibile”, potrebbe rispondere qualche malizioso ancora più sveglio. E il punto è proprio qui. Evidentemente ai genitori degli alunni queste cerimonie in pompa magna piacciono davvero poco. A loro, giustamente, interessano soprattutto i fatti. E i fatti, almeno al momento, dicono che l’istituto Falcone prima di preoccuparsi degli allestimenti dovrebbe iniziare dalle fondamenta. Solo così la scuola riuscirà a realizzare quella struttura forte e inossidabile all’interno della quale i bambini potranno essere realmente il cuore pulsante di un progetto serio che guarda al futuro. Se domani i genitori presenzieranno all’evento – al quale l’amministrazione comunale così come oggi certamente non mancherà – al momento non è dato saperlo. Ma una cosa è certa. Il flop del primo giorno è stato un messaggio chiarissimo verso il preside Castrillo e qualche insegnante “di fiducia”. O la scuola inizia a rispettare nel vero senso della parola gli alunni, in particolare quelli disabili, oppure questi convegni – seppur interessanti – resteranno soltanto materia per addetti ai lavori spegnendosi di getto nel dimenticatoio. E un primo segnale da parte della scuola potrebbe essere, per dirne uno, quello di rispettare le sentenze dei giudici partenopei.