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SPARANISE – TABACCHIFICIO, L’INPS AGLI EX LAVORATORI DIMON: RESTITUITE I SOLDI DELLA CASSA INTEGRAZIONE

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SPARANISE – Tabacchificio ex Dimon, i lavoratori dovranno restituire all’Inps gran parte delle somme ricevute per la cassa integrazione in deroga. E dovranno farlo entro pochi giorni, esattamente non oltre il prossimo ventiquattro agosto. Gli operai che beneficiarono di quell’ammortizzatore sociale, dovranno versare nelle casse dell’istituto previdenziale gli importi “eccedenti”. Sono numeri importanti, che si avvicinano, in alcuni casi anche i ventimila euro. Si tratta di somme enormi che cadono sull’economia di famiglie, in numerosi casi, da tempo in forte difficoltà, senza reddito. L’Inps, dopo qualche anno, ha stabilito che gran parte delle somme erogate a quei lavoratori non erano dovute. Alla base della questione un accordo fra sindacati e regione Campania che l’istituto previdenziale ha poi disconosciuto creando così il contenzioso. L’accordo non ha valore, secondo l’Inps, perché non sottoscritto nelle sedi istituzionali provinciali. Così, ora, l’Inps presenta il conto a circa 150 lavoratori dell’ex Dimon di Sparanise. Un conto salato contro cui i lavoratori assicurano battaglia e ferma opposizione. Lo “spettro” della restituzione turbava la serenità delle maestranze da diversi mesi, ma non si era mai materializzato con tanta certezza. I lavoratori e i rappresentanti rsu dello stabilimento di Sparanise puntano l’indice contro l’assenza della politica, soprattutto contro la mancanza di una precisa strategia regionale capace di supportare decine e decine di famiglie di lavoratori della Dimon. “Sono fortemente deluso – afferma Raffaele Palmieri (in foto), sindacalista rsu e promotore di numerose battaglie per la tutela dei lavoratori all’intero dello stabilimento dell’agro Caleno – dall’assenza di strategia politica da parte della regione Campania. Abbiamo più volte chiesto l’intervento della commissione, purtroppo, evidenzia Palmieri, oltre le belle parole non si è mai andati. Le somme chieste dall’Inps, assicura il sindacalista, non devono essere restituite perché l’istituto previdenziale deve riconoscere l’accordo a suo tempo sottoscritto fra la regione e i lavoratori. Per questo – conclude Palmieri – siamo pronti a mettere in campo ogni iniziativa necessaria a tutelare i lavoratori stagionali, così come è già successo con quelli a tempo indeterminato”. Manca, lamentano i lavoratori, da parte del governatore della Campania, Stefano Caldoro, una forte iniziativa presso i Ministri del Lavoro e dell’Agricoltura in modo da attivare un tavolo di confronto capace di rivitalizzare la tabacchicoltura in Campania e una filiera che a fronte dei bassi costi è in condizione di assicurare reddito a migliaia di famiglie. La situazione appare drammatica, basti pensare che solo in provincia di Caserta, complice anche la mancata incentivazione europea, sono andati persi, a partire dal 2004, nella filiera del tabacco, diverse migliaia di posti di lavoro. Per far fronte a questa situazione di crisi, nel marzo del 2006 fu siglato un accordo e firmato un decreto che prevedeva gli ammortizzatori sociali in deroga per questi lavoratori, ivi compresi coloro che venivano assunti come stagionali; ammortizzatori che sono stati utilizzati fino all’anno 2012. Nel 2013 è stata fatta apposita richiesta al Ministero competente per la riattivazione degli ammortizzatori sociali; richiesta che è stata disattesa per carenza di fondi.

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