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SPARANISE – CALVI RISORTA – Violenza in famiglia, processo immediato contro Iannotta. A ottobre in aula

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Sparanise / Calvi Risorta – Violenza sessuale nei confronti della figlia minorenne della sua compagna. Processo immediato contro Massimiliano Iannotta. Lo ha stabilito il tribunale che ha fissato l’udienaza per il prossimo 31 ottobre. L’uomo venne arrestato dai carabinieri di Calvi Risorta  e si trova ora alla misura restrittiva dei domiciliari presso la propria abitazione di Sparanise. Su Iannotta, inoltre, grava anche l’accusa di maltrattamenti in famiglia. In caso caso, la vittima è la sua compagna, madre, tra l’altro, della 17enne sottoposta a ripetute violenze sessuali  da parte dell’uomo nell’arco di circa un anno. Dopo ripetuti soprusi, la giovane ha trovato la forza di ribellarsi e di denunciare tutto ai militari che, guidati dal maresciallo Petrosino e dal suo vice Monaco, dopo varie indagini, hanno arrestato il 38enne, che nella vita fa il muratore. I fatti sono accaduti a Calvi Rosrta, nella frazione Visciano, dove il muratore abitava insieme alla sua compagna. La violenza sessuale perpetrata tra le mura domestiche è una di quella piaghe sociali di cui non è semplice fornire una esatta dimensione vista la tendenza della vittima a nascondere in tanti casi la violenza. Il particolare contesto in cui la violenza si consuma, infatti, condiziona fortemente le possibilità della vittima di ribellarsi o di denunciare l’aggressore: l’omertà familiare, la vergogna, i sensi di colpa e più o meno impliciti ricatti affettivi, favoriscono il segreto e, così, l’accrescere del numero oscuro.
Nel 58% dei casi la violenza sulle donne in Italia si consuma all’interno di una relazione sentimentale, il 28% durante la separazione. In assenza di un osservatorio nazionale, non esistono però dati certi sulle denunce presentate nel corso del 2013 per violenza domestica e per violenza consumata fuori dal contesto familiare, anche perché il 33,9% delle donne sceglie di rimanere in silenzio, mentre il 28% ne parla soltanto e appena il 7% denuncia.  Tra i pochi dati certi c’è un aumento della violenza psicologica sino al 35% e una lieve diminuzione di quella fisica al 22%, mentre tendono a stabilizzarsi le altre forme di violenze, quali minacce al 15%, violenza sessuale 14,3% e stalking 6% (dall’1 agosto 2012 al 31 luglio 2013 sono state presentate 7.050 denunce per stalking) in Italia. I dati sono emersi oggi durante un incontro a Palermo, organizzato dalla Fnp Cisl Palermo Trapani, il sindacato delle forze dell’ordine Siulp, l’Anteas associazione nazionale tutte le età attive per la Solidarietà della Cisl e dall’associazione Msos, la onlus che si occupa delle donne vittime di violenze, mobbing e stalking.
Dagli accertamenti successivi alle denunce è emerso che nel 93% dei casi le vittime subiscono anche violenza economica (controllo o appropriazione di stipendi o somme di denaro, privazione di vestiti e beni in generale o servizi essenziali). Secondo i dati in possesso dell’associazione Msos, all’interno della relazione sentimentale, la violenza fisica esordisce in concomitanza con la gravidanza, quando la donna è certamente più debole perché ha timore per il figlio che porta in grembo

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