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RIARDO – Gli amministratori vogliono la chiusura di Ferrarele

RIARDO – Se la fonderia voluta dal gruppo Ragosta nascerà, allora, la “prima vittima” sarà – senza dubbio – la Ferrarelle. L’acqua, infatti, è uno dei primi elementi che restano pesantamente inquinati. Dati che emergono in tutte le zone dove insistono le fonderie.

Il pericolo per Ferrarelle
In un quadro del genere la prima vera vittima della  futura fonderia sarà, probabilmente, Ferrarelle. Ma se anche non dovesse avvenire l’inquinamento delle falde acquifere, sarà senza dubbio fortissimo il danno d’immagine. Infatti mentre, ora, Ferrarelle può orgogliosamente sbandierare il territorio in cui opera come una vera oasi, poi – una volta arrivata la fonderia – passerà il  messaggio di Ferrarelle come “l’acqua dell’acciaieria”. Uno prospettiva sicuramente poco brillante.

L’amministrazione molle e inerme
Il piccolo (numericamente) governo locale non oppone alcuna resistenza contro la fonderia del gruppo Ragosta.  Si sono lasciati incantare subito dalle promesse mirabolanti fatte da coloro che da anni tentano – invano – di trovare un sito adatto e che da sempre vengono respinti in tutta Italia.  Trovare i polli non è stato facile, fin quando non si è giunti a Riardo. Infatti, sottrarre ai riardesi il bene più prezioso che hanno (salubrità del territorio e falda acquifera) è stato – per le volpi di Casoria Ragosta un gioco semplice; più facile che rubare le caramelle ad un neonato. Grazie anche alla collaborazione di qualche vecchio lupo del posto che pensa di trarre chissà quali vantaggi dall’operazione.

I dipendenti traditori
Curiosa la posizione di alcuni amministratori riardesi che ricoprono anche il ruolo di dipendenti della Ferrarelle.  Dovrebbero essere i primi a difendere Ferrarelle, invece sono i primi a volere la sua morte: Ermanno Palumbo, Raffaele Mancini e Sandro Pezzella. Parlano in paese della Fonderia dei Ragosta come il “miracolo” capace di salvare il futuro dei riardesi. Trascurano tutti i possibili pericoli. Se credono nella fonderia allora devono dare il buon esempio: licenziarsi dalla Ferrarelle per essere assunti alla Fonderia. Se non è così devono essere i primi ad alzare le barricate contro quello che appare un autentico sfregio per il territorio riardese.

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