ALIFE. Scandalo in comune, l’ex funzionario, Pietro Sansone, collabora. I difensori dell’uomo avrebbero rinunciato al riesame per ottenere la completa libertà dell’imndagato. Per ora quindi, Sansone resta ai domiciliari a Venafro. L’uomo racconta tante cose, fa tanti nomi e indica la sua verità. Il giudice lo premia e concede all’indagato il beneficio degli arresti domiciliari. Sansone – difeso dagli avvocati Vincenzo Cortellessa e Dario Mancino – avrebbe messo in evidenza come molti dei mandati incassati, relativi alle competenze extra stipendio, erano normalmente incassati da tutti gli altri dipendenti della “complessa” macchina amministrativa alifana. Poi, riferiscono voci, avrebbe riferito nomi e circostanze con la quali avrebbe tentato di coinvicere il giudice della sua estraneità rispetto alle accuse mosse dalla Procura.
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