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CASERTA – Banche, spariscono i soldi dal conto corrente, la banca: è colpa delle esondazioni del Tevere

CASERTA (Nando Silvestri) –  Spiace che le maestranze della banca casertana, il cui nome evoca impropriamente “Fiducia in Europa ed America” si siano risentite per l’articolo sulla sottrazione di denaro perpetrata ai danni dello scrivente, pubblicato sui giornali “Paesenews” e “Caserta In” qualche giorno fa. L’accusa di diffamazione attribuita dalla banca al mio scritto è fuori luogo e del tutto inappropriata stante la definizione che il dizionario di lingua italiana attribuisce a tale epiteto. E’ bene ricordare a tal proposito che la diffamazione consiste nello scredito gettato mediante diffusione di false accuse. Come si suole dire “carta canta” e quella dell’estratto conto copiato dall’home banking del sottoscritto è un documento ufficiale fornito dalla stessa banca. Come si vede dalla scheda  mi viene addebitata la somma di euro 700 con valuta del 31 gennaio 2014 adducendo  l’inesigibilità di un presunto assegno “Andato Distrutto” mai esistito. Il suddetto importo, in seguito alle rimostranze lungamente esternate dal sottoscritto in filiale e a mezzo promotore finanziario viene finalmente riaccreditato il giorno di San Valentino attraverso un’operazione di storno descritta alla fine del resoconto come “Non di Pertinenza”. In ogni caso l’unico assegno inesigibile di mia pertinenza è quello di euro 325,57 (nella foto) come certifica la stessa banca dal logo giallo e verde. Un assegno versato e non riscosso perché disperso fra i flutti del Tevere, stando alle scomposte spiegazioni di un sarcastico giovane impiegato barbuto. Il succitato funzionario che indossava gli occhiali e occupava la postazione centrale fra le tre attive della filiale di via  Bosco  il giorno 13 febbraio 2014 alle ore 15.15, si è anche dilettato in battute sconvenienti sulla disgregazione degli assegni  menzionati nelle acque fluviali, sulla stessa banca per cui lavora e sul fatto che il sottoscritto fosse il secondo malcapitato nella sventura degli assegni “affondati” nel fiume romano. Altro che diffamazione, qui  si tratta di assumersi le responsabilità di quanto affermato a cuor leggero da qualche stipendiato di un istituto bancario che dovrebbe istruire e scegliere meglio il personale  che lo rappresenta nei rapporti col pubblico invece di puntare il dito. Si tratta di scoprire con opportuni mezzi, tecnologie disponibili, rigore e intransigenza chi ha introdotto nelle movimentazioni di conto corrente una partita completamente estranea e avulsa dal correntista-cliente, il sottoscritto, arrecandogli il non indifferente danno derivante dalla indisponibilità temporanea di liquidi. Non si può essere  così approssimativi, sommari e sprezzanti del buonsenso da delegare alla clientela il compito arduo di analizzare e verificare minuziosamente attività di esclusiva pertinenza bancaria. Ecco perché le pretese e le ammonizioni sollevate dalla banca in ordine alle osservazioni rivelate dal sottoscritto sono inadeguate e stucchevoli. E’ mio diritto pormi qualche domanda. Quanto tempo poteva trascorrere prima che l’errore della banca saltasse fuori spontaneamente, a prescindere dalle rimostranze del sottoscritto? In quanti utili modi si potevano impiegare 700 euro per pareggiare il bilancio familiare e sostenere la già difficile sopravvivenza nei 14 giorni in cui la banca li ha indebitamente trattenuti? E se i ruoli si fossero invertiti, la banca avrebbe prestato gratuitamente la ragguardevole somma di 700 euro rinunciando al proprio tornaconto? Se è vero che non si arriva più a fine mese quali spese riuscirebbe ad affrontare un professionista a progetto con 700 euro in meno in due settimane? Prima di digrignare i denti, la banca risponda! Prima di qualsiasi inutile prova muscolare le banche dovrebbero lavorare quotidianamente per implementare la propria credibilità, piuttosto che la sfiducia della collettività. Altrimenti si rischia di sprofondare in quella che il mio allievo G. Furio di Maddaloni chiama “dittatura finanziaria e bancaria”. Ho apprezzato in verità la telefonata ricevuta dal direttore di questa banca che  nonostante i toni di sufficienza svelava amarezza e imbarazzo per la scarsa professionalità dimostrata dai suoi subordinati. Auspico vivamente di non sentirmi dire ancora una volta dal mio promotore finanziario che, dopotutto, l’ammanco lamentato dal sottoscritto è “una questione di numeri e non di denaro”. Oltre al danno ci sarebbe una beffa di troppo: l’impossibilità materiale di usare le cifre come mezzo di scambio e i numeri per sfamarsi.

30.01.2014 31.01.2014 Addebito/Accr.Assegno Impagato 325,57
30.01.2014 31.01.2014 Addebito/Accr.Assegno Impagato 325,57
05.02.2014 31.01.2014 Addebito/Accr.Assegno Impagato

Ab Impagato In Prima Presentazione Andato Distrutto Seguira` Lettera

700,00
05.02.2014 31.01.2014 Addebito/Accr.Assegno Impagato

Ab Impagato In Prima Presentazione Andato Distrutto Seguira` Lettera

325,57
14.02.2014 31.01.2014 Storno Scrittura

Assegno Non Di Pertinenza

700,00

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