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SPARANISE – Comune sciolto per infiltrazione mafiosa, i giudici: ecco le responsabilità di Martiello

Sparanise – “… le attività investigative hanno acclarato come l’ex primo cittadino di Sparanise offrisse la propria disponibilità (come nel febbraio 2020) ad incontri riservati con Capriglione Pasquale, autentico dominus di una rete di imprese nate per assicurare il controllo del settore dei servici socio-sanitari a vantaggio di esponenti del clan dei Casalesi, storicamente federato con il locale clan Papa, incontri che avevano il fine specifico di fornire indebitamente utili indicazioni sulle gare pubbliche di interesse e sullo sviluppo dei relativi rapporti contrattuali. La ricerca di occasioni di incontro con soggetti partecipi a quella rete di impresa si sviluppa, poi, nei numerosissimi contatti telefonici registrati (ben 117, dai quali emerge una particolare predilezione dell’utilizzo del social Whatsapp), che recano anche sollecitazioni all’assunzione di nominativi segnalati dal Martiello presso le predette società cooperative colluse con la criminalità organizzata”.
La recente sentenza emessa dai giudici del Tar del Lazio, hanno confermato, in sostanza, le conclusioni della Commissione di Accesso che con il proprio lavoro ha spinto il Ministro, oltre un anno fa, a sciogliere il consiglio comunale perché condizionata dalle organizzazioni malavitose. I giudici laziali hanno sposato in pieno le osservazioni avanzate dall’avvocatura dello Stato: “… la direzione verso cui si muoveva l’amministrazione comunale era volta ad aprire spazi di ingerenza ad interessi economici riconducibili alla criminalità organizzata; rilevanti in quanto involgenti distorsioni dell’attività e dell’imparzialità dell’ente nonché dell’assetto economico-finanziario delle commesse pubbliche afferenti soprattutto all’affidamento dei servizi sociali nell’ambito del cosiddetto terzo settore, di particolare interesse per la criminalità organizzata”.
L’avvocatura dello Stato ha messo in evidenza, inoltre, anche il legame fra l’ex sindaco Salvatore Martiello e l’imprenditore Pasquale Capriglione, un legame che ha attirato anche l’attenzione degli investigatori dell’Antimafia di Napoli che circa due anni fa perquisirono le loro abitazioni e gli uffici dell’Ambito Sociale di cui Sparanise è Capofila.
“… il legame tra l’ex sindaco Martiello e Pasquale Capriglione è stato evidenziato dalla Commissione di accesso sulla base degli elementi forniti dagli Organi di Polizia Giudiziari nell’espletamento di indagini penali relative ad alcune procedure di affidamento della gestione di servizi socio-assistenziali a talune cooperative, ritenute dagli stessi organi investigativi espressione del clan dei casalesi. In particolare, si rileva che la Squadra Mobile della Questura di Caserta, unitamente al Servizio Centrale Operativo e alla Squadra Mobile di Napoli, in data 10 dicembre 2021, nel dare esecuzione al decreto di perquisizione personale, informatica e locale, ha proceduto anche nei confronti dell’ex Sindaco di Sparanise, Salvatore Martiello, indagato per i reati di cui agli artt. 319 e 416 bis 1, comma 1, c.p., in quanto, unitamente ad altri soggetti, tra cui Pasquale Capriglione1, – attraverso accordi volti ad elaborare l’invio di una comunicazione avente ad oggetto la necessità di utilizzare le intere risorse a disposizione dell’Ente per il soddisfacimento dei servizi – turbavano il procedimento diretto a stabilire il contenuto del bando al fine di condizionare le modalità di  scelta del contraente riuscendo per l’effetto di tale condotta ad aggiudicare al Consorzio NESTORE  l’affidamento dei servizi di cura all’infanzia Micronido per un valore complessivo pari ad € 158.550,00, attraverso procedura negoziata basata su trattativa privata”.

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