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EMERGENZA FINITA – Coronavirus, oggi ultimo giorno di emergenza. Cosa cambia

(di Fortuna Rizzo) – Da domani, 1 aprile, cambiano le regole con un primo addio alle restrizioni. I non vaccinati sospesi (tranne i medici) possono già rientrare al lavoro, e da mezzanotte partirà un mese con diverse misure attenuate. Di fatto, anche coloro che non si sono sottoposti alla vaccinazione Covid torneranno a prendere i mezzi pubblici, potranno andare al cinema e allo stadio o nei ristoranti al chiuso con il solo tampone negativo. Dal primo maggio poi andranno in soffitta sia il Green Pass sia l’obbligo di indossare mascherine (per quasi tutte le attività, non per le visite in ospedale e in Rsa). Ma restiamo sul futuro immediato: il Green Pass “normale”, quello che si ottiene con un tampone antigenico o molecolare negativo oppure dopo la guarigione, dal 1° aprile non servirà più all’aperto. Nessun controllo nei dehors di bar e ristoranti. Il certificato servirà invece ancora sugli aerei, treni a lunga percorrenza, navi e pullman che si spostano da una regione all’altra. Accesso libero nel trasporto pubblico locale su tram, autobus e metropolitana. Dal 1° maggio non servirà più Green Pass per mangiare nelle mense, per i concorsi pubblici, per i corsi di formazione, per i colloqui con i detenuti e per gli stadi (che dal prossimo weekend tornano finalmente a piena capienza) o per tutti gli altri eventi sportivi all’aperto. Il Super Green Pass, il certificato rafforzato in mano a chi è guarito da non più di sei mesi e a chi è in regola con le vaccinazioni, fino al 1° maggio serve infatti per consumare al bar seduti al chiuso o al ristorante al chiuso, ma non quelli dentro gli alberghi, dove si alloggia senza alcun pass. Il Super Green Pass dal 1 al 30 aprile è necessario in tutta Italia per andare in palestra, piscina, centri benessere, per svolgere attività sportive al chiuso, per partecipare a convegni e congressi, per frequentare centri ricreativi, per le serate in discoteca. Sarà richiesto fino a fine 2022 per entrare in ospedali e Rsa.
Capitolo obbligo vaccinale: per tutti i lavoratori della sanità, compresi quelli delle Rsa, l’obbligo vaccinale è prorogato fino al 31 dicembre. La guarigione varrà come la vaccinazione, come previsto per il resto della popolazione. Senza vaccino si resta a casa con lo stipendio sospeso. Per il personale della scuola, militari e forze dell’ordine, l’obbligo durerà invece fino al 15 giugno, ma potranno nel frattempo prestare servizio con il Green Pass semplice, ossia facendo il tampone rapido ogni due giorni, rischiando soltanto la multa da 100 euro. Stesso discorso per gli over 50, che potranno tornare al lavorare con il Green Pass base. Novità anche per la scuola: per i due mesi e mezzo che mancano fino alla fine dell’anno scolastico, dal 1° aprile, la Dad va in soffitta. Non scatta più per le scuole di ogni ordine e grado, perché a casa resterà soltanto chi è positivo al Covid e chi ha sintomi respiratori o una temperatura superiore a 37,5°. Positivi e sintomatici potranno però seguire le lezioni da remoto se un certificato medico attesterà che sono nelle condizioni di farlo. Tutti i contatti stretti di un positivo, anche se non vaccinati, continueranno in presenza, ma se i contagi in classe dovessero essere 4 o più, dalle mascherine chirurgiche si dovrà passare alle Ffp2. Via alle gite scolastiche. I prof senza vaccino rientrano a scuola ma di fatto non possono insegnare. Una sorta di vacanza pagata: infatti non potranno essere mandati dai dirigenti scolastici a lavorare in segreteria perché sarebbe un demansionamento, e nemmeno in biblioteca, visto che anche lì vi sono i ragazzi. Potrebbero arrivare chiarimenti dal ministero a breve su questo specifico punto.

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