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Vairano Patenora – Amore malato, Florin condannato anche in Appello

Vairano Patenora – I giudici del Tribunale di Appello di Napoli hanno confermato la sentenza di primo grado emessa, alcuni mesi fa, dal Tribunale Santa Maria Capua Vetere che aveva condannato Florin Stroe, accusato di maltrattamenti aggravati, atti persecutori, violenza privata e lesioni colpose, alla pena di 2 anni e 8 mesi di reclusione. I giudici dell’Appello, quindi hanno respinto il ricorso presentato dall’imputato. La difesa dell’imputato ha annunciato che presneterà ricorso in Cassazione contro la sentenza dell’Appello. Le vittime erano difese dall’avvocato Fabrizio Zarone.

I fatti:
Dopo una brevissima indagine il giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere emisero ordinanza di arresto a carico di Florin Stroe, 26 anni di Vairano Patenora. Indagato in ordine ai reati di maltrattamenti aggravati, atti persecutori, violenza privata e lesioni colpose. Le indagini, dirette dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere – condotte dai carabinieri della stazione di Vairano Scalo, guidati dal maresciallo Palazzo – hanno preso avvio grazie alla denuncia sporta da S.V., 26enne ex compagna dell’indagato e da S.E., fratello della donna e anch’esso vittima degli atti persecutori dell’indagato. Le due vittime sono di Vairano Patenora. Dalle indagini emergeva che l’indagato, già nel corso della convivenza con l’ex compagna aveva dato sfogo ai propri impulsi violenti, aggredendo la convivente ripetutamente, anche in presenza della figlia minore di 6 anni nata dalla loro relazione. Dopo che la donna aveva trovato finalmente la forza di ribellarsi e di lasciare l’abitazione, l’uomo, non accettando la fine della relazione, attuava un’allarmante condotta persecutoria fatta di appostamenti, pedinamenti e minacce, rivolte sia all’ex compagna che al fratello di quest’ultima. In due occasioni, inoltre, l’uomo, dopo essersi appostato nei pressi dei luoghi frequentati dalle due vittime, si poneva all’inseguimento della loro autovettura, tagliando loro la strada e provocandone l’uscita di carreggiata nonché, nell’ultimo episodio, anche il ribaltamento del veicolo, a seguito del quale i due giovani riportavano lesioni toraciche e cervicali. La continua condotta persecutoria è stata però tempestivamente interrotta dall’applicazione della misura cautelare custodiale, garantendo in tal modo la sicurezza e l’incolumità delle vittime.

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