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foto di repertorio

Capua – Tradito dall’amico, strangolato da “la bestia”: 30 anni di carcere per i tre assassini

Capua – L’omicidio avvenne all’interno di un cava di pietra ubicata nel territorio del comune di Capua, Venne ucciso, poi gli venne messa una pietra in bocca, perché “parlava troppo”, secondo i capoclan passava informazioni alle forze dell’ordine. La Corte di Cassazione ha confermato le pene a 30 anni per Del Vecchio, Verde e Schiavone Petillo per l’omicidio di Vincenzo Martino. Per il delitto commesso nel marzo del 1998, sono stati condannati a 30 anni ciascuno: Antonio Del Vecchio, 58 anni di San Cipriano d’Aversa; Vincenzo Schiavone detto ‘petillo’; Salvatore Verde, 54 anni di Cesa detto ‘la bestia’.  Martino, affiliato al clan dei Casalesi, venne ucciso su ordine di Francesco Schiavone Sandokan in quanto sospettato di ‘passare’ informazioni alle forze dell’ordine. Vincenzo Schiavone, all’epoca 19enne, approfittando della sua confidenza con la vittima lo prelevò facendogli credere che Nicola Panaro, all’epoca latitante ed oggi collaboratore di giustizia, lo volesse incontrare. Venne portato in una cava dove ad attenderlo c’erano Verde e Del Vecchio. Dopo averlo soffocato gli venne messa una pietra in bocca. Sono stati lo stesso Panaro ed il capoclan Antonio Iovine, anche lui collaboratore di giustizia, a far luce sul delitto.

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