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TEANO – Caso La Milza, arriva la prescrizione: chiuso il processo

Teano – Tutto prende avvio nel 2012 quando per una banale discussione un commerciante di Teano viene fermato dai carabinieri e successivamente tratto in arresto con l’accusa di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Sono accuse infondate, assicura il commerciante che produce a sua volta una dettagliata querela contro quattro carabinieri della stazione di Teano e un medico. Tutti vengono, poi, prosciolti da ogni accusa. A questo punto è Fernando La Milza a finire sotto processo per calunnia perché “con atto di querela presentato presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, affermando che, all’atto del suo arresto in flagranza di reato avvenuto in data 8 luglio 2009, Volpe Domenico e Guarriello Augusto, in servizio rispettivamente presso la Stazione Carabinieri di Teano e il Comando Polizia Municipale di Teano, da un lato, avevano operato in assenza dei presupposti di legge e con violenza sulla sua persona con conseguenti lesioni personali e, dall’altro, avevano indotto il medico di servizio presso il presidio ospedaliero di Teano, Cappabianca Adele,  a rilasciare certificazione medica falsa sulle condizioni di salute dei predetti pubblici ufficiali, nonché  di essere stato percosso, una volta condotto presso gli uffici della polizia giudiziaria, anche da Sambuco Giulio e Magnetta Pasquale, anch’essi in servizio presso la Stazione Carabinieri di Teano, incolpava falsamente i citati Volpe Domenico e Guarriello Augusto dei reati di arresto illegale, falso in atto pubblico, falsa testimonianza e lesioni personali dolose, i citati Sambuco Giulio e Magnetta Pasquale del reato di lesioni personali dolose e, infine, la citata Cappabianca Adele del reato di falso in atto pubblico – tutte persone che egli sapeva innocenti – di modo che venivano avviate le indagini preliminari per l’accertamento dei fatti nell’ambito del procedimento n. 24133/12 R.G.N.R. mod. 21, all’esito del quale veniva formulata richiesta di archiviazione”.  Dopo un lungo dibattimento, pochi giorni fa, il giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha deciso il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Il giudice quindi ha accolto la richiesta formulata sia dalla pubblica accusa che dagli avvocati Marco Andrea Zarone e Francesco Trasacco, difensori dell’imputato. Si chiude così, dopo 9 anni, definitivamente la vicenda legata al caso La Milza.

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