ALIFE – Municipio, dipendenti comunali insultano dirigenti: la rabbia di Santini

ALIFE  -La macchina amministrativa alifana sembra essere davvero in grande difficoltà con troppi ingranaggi “da sistemare”. Su tutto grava la decisione che il Ministero degli interni potrebbe assumere da un giorno all’altro sciogliendo l’intero consiglio comunale per non aver approvato il bilancio consuntivo 2012 entro i termini fissati, ignorando anche l’ulteriore dilazione concessa dalla Prefettura. Anche i dipendenti però sembrano avere una serie di difficoltà. In alcuni casi particolari ci sarebbero state già denunce su fatti e circostanze che avrebbero portato anche all’emissione di avvisi di garanzia. Poche ore fa la funzionaria Valentina Santini (o chi per lei) ha affidato la propria rabbia al social network, contro l’ennesima offesa che avrebbe ricevuto da un proprio dipendente (nella scala gerarchica).

Lo sfogo della funzionaria Santini: “Nonostante la battaglia che conduco da mesi, ancora oggi mi arrivano, in forma scritta, insulti da parte di un mio dipendente.questo “signore” con precedenti penali continua a contestare disposizioni, ordini di servizio e lo fa attraverso note deliranti, sgrammaticate, offensive.a nulla sono valse querele e avvisi di garanzia. in tutta questa squallida vicenda il ruolo più grave è quello dell’amministrazione, che ha assunto un comportamento pilatesco, se non ,talvolta di protezione di questo infimo soggetto.in questi mesi,nonostante le aggressioni ricevute, il pericolo concreto che questo miserrimo potesse passare alla violenza fisica, nessun procedimento disciplinare è stato avviato a suo carico.NON HA AVUTO UNA NOTA DI BIASIMO.al contrario, il silenzio complice della parte politica sortisce l’effetto di galvanizzarlo, rendendo sempre più concreto il rischio che io possa trovarlo, ubriaco, ad aspettarmi sotto casa.il mio augurio a chi ha il dovere istituzionale e morale intervenire e che sta lasciando fare è che ciò che sto vivendo io possa capitare alle donne (figlie, mogli, sorelle) della propria famiglia”.