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CASERTA / LUCCA – Riciclaggio internazionale di auto di lusso, 16 arresti: due sono di Caserta. ECCO TUTTI I NOMI E I RUOLI NELL’ORGANIZZAZIONE CRIMINALE

CASERTA / LUCCA – Sedici ordinanze di custodia cautelare eseguite dalla Polizia di Stato di Lucca nei confronti di un gruppo criminale, composto da italiani e stranieri, dedito al riciclaggio internazionale di veicoli di lusso. Lo riferisce una nota della Polizia. Due figure sono di caserta: DI PUORTO Maurizio, nato a San Cipriano di Aversa e residente a Viareggio e DE CHIARA Gianluca, nato ad Aversa,  residente a  Casaluce, di fatto dimorante in Minturno fraz. Scauri (LT). Altre 32 persone sono state denunciate in stato di liberta’ per i reati di appropriazione indebita e simulazione di reato, essendosi prestati a cedere le autovetture sottoposte a contratto di leasing ed a denunciarne falsamente la perdita di possesso, simulando il furto come avvenuto posteriormente alla immatricolazione in Germania. L’indagine, svolta dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Lucca e delle Squadre di polizia giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Firenze, della Sezione di Lucca e della Sottosezione di Viareggio (LU) ha permesso di scoprire che il gruppo criminale era specializzato nella ricettazione e nel riciclaggio all’estero di decine di autovetture di lusso, con profitti illeciti per alcuni milioni di euro. Gli italiani, quasi tutti imprenditori edili del casertano e della Puglia trapiantati in provincia di Lucca, avevano il compito di acquistare le autovetture con contratti di leasing presso societa’ finanziarie in Italia, per poi consegnarle ad un clan di rumeni che gestisce una ditta di esportazione auto usate a Viareggio.

ECCO TUTTI I NOMI DELLE PERSONE COINVOLTE: La Polizia di Stato ha concluso una importantissima operazione denominata Gallardo, che ha sgominato un sodalizio criminale composto da soggetti italiani e rumeni, gran parte dei quali residenti in Versilia ed in buona parte pregiudicati, dediti al riciclaggio internazionale di veicoli di lusso, tra cui anche il modello di  Lamborghini che ha dato il nome all’ operazione. L’ indagine, svolta congiuntamente dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Lucca  e delle Squadre di polizia giudiziaria  del Compartimento Polizia Stradale di Firenze, della Sezione di Lucca e della Sottosezione di Viareggio (LU), è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica di Lucca Aldo Cicala e dal Sostituto Aldo Ingangi. Il G.I.P. che ha disposto le misure restrittive è il dr. Giuseppe Pezzuti. Attesa la rilevanza e la transazionalità dei reati contestati, l’ indagine è stata attenzionata da Eurojust, l’ organismo europeo di coordinamento tra le Autorità giudiziarie europee, e da Europol, che hanno tenuto apposite riunioni di coordinamento a L’ Aja (sede di Eurojust) ove hanno partecipato magistrati e poliziotti di Lucca e Firenze per l’ Italia, nonché delle Procure e delle Polizie di Germania e Romania (v. anche allegato comunicato stampa di Eurojust-Europol, ove l’ operazione è definita “Mango” perché così l’ hanno chiamata i tedeschi. Si parla di 19 arresti perché, in aggiunta ai nostri 16, la Germania circa 2 mesi fa aveva già arrestato 3 rumeni). Al sodalizio criminale è contestato il reato di associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione ed al riciclaggio all’ estero di circa 300 autovetture di lusso, con profitti illeciti per almeno quattro milioni di euro. Si sottolinea peraltro che la Specialità Polizia Stradale è referente Europol per il settore criminale del riciclaggio di autoveicoli. Gli italiani, quasi tutti imprenditori edili del casertano e della Puglia trapiantati in provincia di Lucca,  avevano il compito di acquistare le autovetture con contratti di leasing presso società finanziarie in Italia, per poi consegnarle ad un clan di rumeni che gestisce una ditta di esportazione auto usate a Viareggio. Costoro avevano complici in Germania, che provvedevano ad immatricolare le auto di “alta gamma” presso la Motorizzazione tedesca, per poi rivenderle sia in loco che in Romania. I complici italiani ricevevano una parte dei guadagni illeciti realizzati, per poi intascare anche il premio della polizza assicurativa a seguito della falsa denuncia di furto sporta in Italia. L’ organizzazione rumena era vicina al clan Cirpaci, che con i proventi illeciti realizzati ha acquistato e ristrutturato interi quartieri di Timisoara (Romania). Per la prima volta una indagine condotta in  provincia di Lucca ha visto contestare l’ aggravante della c.d. transnazionalità degli ipotizzati delitti; aggravante prevista dall’ art. 4 della l. 146 del 2006, legge che ha recepito la convenzione di Palermo del 2000 sulla criminalità organizzata transnazionale. Nelle prime ore della mattinata sono state eseguite le seguenti 16 misure cautelari restrittive; per tre delle quali  la Procura della Repubblica di Lucca ha attivato la procedura del “mandato di arresto europeo”, delegando il collaterale organo tedesco alla cattura dei tre destinatari residenti in Germania:

CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE
  1. 1. ARISTOTEL Liviu Ionut, nato in Romania nel 1986, attualmente dimorante in Germania, destinatario di mandato di arresto europeo: esecuzione a cura della Polizia federale della Germania;
  2. 2. DI PUORTO Maurizio, nato a San Cipriano di Aversa (CE) nel 1962, residente a Viareggio (LU) fraz. Torre del Lago;
  3. 3. GURESU Nicolae detto Nicu, nato in Romania nel 1980, domiciliato in Viareggio (LU), attualmente dimorante in Germania, destinatario di mandato di arresto europeo; esecuzione a cura della Polizia federale della Germania;
  4. 4. PETROVICI Stefan detto Tica, nato in Romania nel 1977, residente Viareggio (LU);
  5. 5. LEONE Sergio, nato a Gioia del Colle (BA) nel 1959, residente a Lucca fraz. S. Anna;
  6. 6. SAETTA Vincenzo, nato a Napoli in data 06.11.1971, residente a Viareggio (LU), attualmente detenuto perché, come suo cognato discetti Alessandro, tratto in arresto lo scorso 28 febbraio dalla Squadra Mobile di Lucca per tentato omicidio ;
  7. 7. DISCETTI Alessandro, nato a Napoli in data 04.05.1973, residente a Viareggio (LU) – (v. sopra);
  8. 8. PETROVICI Sorin detto Puiu, nato a Deta – Romania nel 1974, residente a Borgo a Mozzano (LU);
  9. 9. PETROVICI Sorin Stefan detto Ician, nato in Romania nel 1993, residente in Borgo a Mozzano (LU);
  10. 10. CIRPACI Emanuel Stefan detto Manu, nato in Romania nel 1987, residente in Germania, destinatario di mandato di arresto europeo: esecuzione a cura della Polizia federale della Germania.

CUSTODIA CAUTELARE AGLI ARRESTI DOMICILIARI

  1. 11. STORICO Arturo, nato a Napoli nel 1969,  residente a Capannoli (PI);
  2. 12. DE CHIARA Gianluca, nato ad Aversa (CE) nel 1991, residente a  Casaluce (CE), di fatto dimorante in Minturno fraz. Scauri (LT);
  3. 13. MILANO Giuseppe, nato a Gioia del Colle (BA) nel 1959, residente a Bitetto (BA);
  4. 14. BORGHINI Enrico, nato a Carrara (MS) nel 1966, ivi residente;
  5. 15. MARTINO Francesco, nato a Napoli nel 1967, residente a Parma;
  6. 16. SCHEIN Pirosca detta Biza, nata a Deta – Romania nel 1973, residente in Viareggio (LU).

 

Nello specifico, i ruoli dei compartecipi della associazione erano così definiti:

PETROVICI Stefan con il ruolo di organizzatore e finanziatore, attivo nell’acquistare da ricettatori dislocati in più parti del territorio nazionale autovetture di lusso trasferite poi in Germania per il successivo riciclaggio;

CIRPACI Emanuel Stefan con il ruolo di organizzatore e finanziatore, attivo nell’organizzare le attività di riciclaggio in Germania delle auto acquisite dall’organizzazione, di reperire i prestanome a cui intestare i veicoli e ad organizzare la successiva rivendita dei veicoli una volta riciclati;

MARTINO Francesco con il ruolo di partecipe dell’associazione, attivo nel ricercare e ricettare, ovvero di svolgere il ruolo di intermediario nella ricettazione, di veicoli di provenienza illecita da destinare al riciclaggio;

DI PUORTO Maurizio con il ruolo di partecipe dell’associazione, attivo nel ricercare e ricettare, ovvero di svolgere il ruolo di intermediario nella ricettazione, di veicoli di provenienza illecita da destinare al riciclaggio;

STORICO Arturo con il ruolo di partecipe dell’associazione, attivo nel ricercare e ricettare, ovvero di svolgere il ruolo di intermediario nella ricettazione, di veicoli di provenienza illecita da destinare al riciclaggio;

LEONE Sergio con il ruolo di partecipe dell’associazione, attivo nel ricercare e ricettare, ovvero di svolgere il ruolo di intermediario nella ricettazione, di veicoli di provenienza illecita da destinare al riciclaggio;

DE CHIARA Gianluca con il ruolo di partecipe dell’associazione, attivo nel ricercare le auto per i sodalizio e a trasportarle in Germania;

GURESU Nicolae con il compito di procedere stabilmente al trasporto delle autovetture di provenienza illecita acquistate dall’organizzazione e di trasferirle, unitamente alla falsa documentazione di corredo necessaria per la reimmatricolazione in Germania, e talvolta di svolgere il ruolo di prestanome per la reimmatricolazione delle auto.

SCHEIN Pirosca con il ruolo di partecipe, collaboratrice del marito PETROVICI Stefan, consistente nel sostituirlo durante lo stato detentivo e nel comunicare all’esterno del Carcere di Lucca, dove questi era recluso, le sue direttive relative all’attività illecita;

PETROVICI Sorin con il ruolo di organizzatore dell’associazione e di sostituto del fratello Stefan nelle attività direttive del gruppo durante la detenzione del fratello Stefan, incaricato anche della ricettazione e trasferimento in Germania delle auto acquistate dal sodalizio;

PETROVICI Sorin Stefan con il ruolo di partecipe, nell’ausiliare PETROVICI Sorin e PETROVICI Stefan nell’acquisizione e trasferimento delle auto riciclate dal sodalizio e di falsario per l’organizzazione;

ARISTOTEL Liviu Ionut con il ruolo di partecipe dell’associazione, nell’intestarsi e curare la commercializzazione delle auto acquisite dal sodalizio in Germania;

MILANO Giuseppe con il ruolo di partecipe dell’associazione, attivo nel ricercare e ricettare, ovvero di svolgere il ruolo di intermediario nella ricettazione, di veicoli di provenienza illecita da destinare al riciclaggio ed ancora di denunciante presso gli uffici di polizia di falsi eventi  delittuosi volti a giustificare la perdita di possesso di alcune auto;

BORGHINI Enrico con il ruolo di partecipe, quale falsario al servizio del gruppo.

Altri trentadue soggetti, non intranei al sodalizio, sono coindagati in stato di libertà per i reati di appropriazione indebita e simulazione di reato, essendosi prestati a cedere le autovetture sottoposte a contratto di leasing ed a denunciarne falsamente la perdita di possesso, simulando il furto come avvenuto posteriormente alla immatricolazione in Germania. Nel corso delle perquisizioni locali delegate è stato sequestrato materiale di riscontro probatorio alla ipotesi investigativa, tra cui timbri e supporti informatici idonei per la falsificazione di documenti di circolazione. Conferenza stampa congiunta alle h 10.00 di oggi martedì 11 giugno presso la Questura di Lucca.

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