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TEANO – Sfida per le comunali, ecco Adele Passeretti

teano. “Un’opportunità per Teano”, quella che rappresentano la lista civica, guidata dal candidato sindaco Nicola Di Benedetto, e la giovane aspirante consigliere comunale Adele Passaretti, che presenterà la sua candidatura domenica 14 aprile, alle ore 18, nella sala convegni del Santuario di Maria SS. delle Grazie, nella frazione Cappelle di Teano. Donna dal piglio deciso, chimico industriale e impegnata fin da adolescente nel mondo dell’associazionismo e del volontariato, oggi Passaretti vuole mettersi in prima linea per il proprio territorio, con un’attenzione particolare alla vivibilità e ai servizi essenziali delle frazioni, “troppe volte emarginate ed escluse dalle scelte che riguardano il Comune”, dichiara la candidata. «Volti nuovi, lealtà, trasparenza e competenza” recita il manifesto della coalizione dell’ingegner Di Benedetto, dirigente in forza alla Regione Campania, che ha l’obiettivo di “cambiare radicalmente la situazione in cui la nostra città versa già da troppi anni».
Una situazione di degrado che, sottolineano dallo schieramento di Di Benedetto, “sta prendendo il sopravvento sulle bellezze del nostro territorio. Strade impraticabili, rifiuti ovunque, scuole prive di manutenzione, pubblica illuminazione non funzionante, sistema fognario vecchio e inefficiente, centro storico abbandonato, frazioni trascurate, carenza idrica mai risolta, servizi essenziali in via di dismissione”. La lista “Opportunità per Teano” è formata da cittadini già da tempo impegnati in attività e iniziative di impronta civica e sociale che non hanno mai ricoperto incarichi amministrativi in città, guidati dall’ingegner Di Benedetto, “scelto con voto assembleare – fanno sapere dalla coalizione – per le sue doti umane e professionali e per la sua profonda conoscenza della macchina amministrativa a vari livelli”.
«E’ arrivata l’ora di dire basta – sottolineano – poiché per troppi anni abbiamo creduto a false promesse. Risvegliamo il nostro orgoglio e non perdiamo questa occasione per voltare pagina e riconquistare il nostro territorio».  Le strade sembrano quelle di Kabul. Purtroppo non è una questione di soldi. Le nostre strade sono impraticabili, buche dappertutto e rappezzi sconci; le caditoie sono completamente otturate e ogni volta che piove l’acqua scorre come un fiume; i marciapiedi sono una trappola per gli anziani e per i bimbi. Questo è lo stato pietoso della viabilità comunale.  Non ci sono soldi: questa è la risposta e, per incanto, tutto il disagio ci appare sopportabile e scusabile. Lo dicevano i nostri vecchi: Senza soldi non si cantano messe. Ma è proprio vero?
Certo, lo sanno tutti che questo è un periodo difficile e che i Comuni sono costretti a tagliare e non possono garantire la qualità dei servizi. Ma se queste sono le motivazioni, è giusto però chiedersi perché quei pochi soldi disponibili non vengano spesi con attenzione, e con intelligenza, utilizzando, con semplicità, lo stesso criterio che usa il buon padre di famiglia quando deve far quadrare i conti di casa sua.
Ma se la situazione finanziaria di tutti i Comuni è così grave, perché il disastro è così evidente solo da noi? Perché da noi si riparano sempre le stesse buche?  Perché una riparazione fatta oggi sulle nostre strade diventa inutile dopo qualche giorno? Perché si aspetta la voragine per intervenire “urgentemente” e non si programmano normali lavori di manutenzione? I costi di un intervento “urgente” sono secondo voi gli stessi di quelli ottenibili in condizioni normali? Le risposte sono ovvie e scontate.
Che le cose stiano realmente in maniera diversa, lo dimostra cosa sta accadendo in questi giorni. Si rimane sconfortati quando si assiste allo sconcio di Tuoro: soldi disponibili, appalto concluso, lavori avviati e mai completati, disagi enormi per i residenti che giustamente protestano, inerzia spaventosa, assenza di iniziativa e controllo degli amministratori.  Allora è veramente solo un problema di soldi? No, non è proprio così. Non è assolutamente così. Questo è l’ennesimo esempio di cattiva amministrazione, dell’incapacità di risolvere il minimo problema, del disinteresse per i disagi dei propri cittadini.
Si può essere così sordi e ciechi? È possibile che un lavoro così semplice sia così maldestramente condotto? Purtroppo si, è tutto vero».

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