Ultim'ora

VAIRANO PATENORA – Marconi, un percorso di riflessione sugli orrori dei campi di sterminio nazisti

VAIRANO PATENORA – Interessantissima mattinata quella trascorsa stamattina dagli studenti delle classi quinte dell’ISISS Marconi di Vairano Scalo a conclusione di un percorso di riflessione e approfondimento delle tematiche connesse con la seconda guerra mondiale e, soprattutto, con il genocidio di oltre 13 milioni di persone nei campi di sterminio nazisti sparsi in molti Paesi Europei, dei quali più di 6 milioni di cittadini ebrei.

A voler cercare e leggere, siamo immersi nelle tracce che la grande Storia dissemina un po’ dappertutto. Ciò è vero dappertutto, ma è tanto più vero per ciò che riguarda gli eventi e gli accadimenti avvenuti nel corso della seconda guerra mondiale che proprio qui, nell’Alto Casertano, in questo lembo di terra posto a confine con il Molise e il Lazio, a una una trentina di chilometri da Montecassino.

La mattinata ha avuto inizio con i saluti e la presentazione della giornata della dirigente Rossi preceduta dal canto “Gam gam”, il quarto verso del Salmo 23 del Libro di Davide, anche noto come il Salmo “del buon Pastore”, colonna sonora del film Giona nel ventre della balena nella composizione musicale del maestro Morricone.

Presenti i rappresentanti dei Comuni di Vairano Patenora, Pietravairano, San Pietro Infine Tora e Piccilli a testimoniare le vicissitudini cui andarono incontro i cittadini di questi centri impegnati con ogni mezzo a fronteggiare la violenza efferata delle truppe tedesche della Wehrmacht e della Gestapo e a difendere la vita non soltanto dei propri cari ma anche dei tanti soldati sbandati, degli sfollati e di gruppi di ebrei che in queste zone cercavano di sfuggire a morte certa.

Due le testimonianze particolarmente toccanti: l’intervento della dott.ssa Sara Procaccia,  critico d’arte, rappresentante della Comunità Ebraica di Roma e figlia di Angiolo, salvato dalla deportazione e dallo sterminio solo grazie all’intervento del podestà di Colonna al quale era legato da vera amicizia e, a seguire, la videointervista in diretta streaming alla scrittrice Marisa Errico Catone autrice del romanzo autobiografico “Non avevo la stella” nel quale ripercorre tutte le fasi che, appena bambina, l’hanno portata a essere deportata con la sua famiglia pur non essendo ebrea, ma solo per effetto di quei tragici casi della vita che a volte possono verificarsi, come l’omonimia.

Tutti i sopravvissuti hanno sempre avuto un certo pudore, a tratti vergogna, della propria condizione di sopravvissuti a brutture tanto efferate e violente da essere inconcepibili per coloro che hanno avuto la fortuna di non esserne testimoni e destinatari. La testimonianza della prof.ssa Errico Catone è ancor più importante in quanto di anno in anno è sempre meno lunga l’elenco dei sopravvissuti in vita o ancora in salute in grado di incontrare i giovani per testimoniare quanto vissuto per incoraggiarli a riflettere sui pericoli che alcune ideologie possano riportare invita fantasmi del passato.

La dr Procaccia si è soffermata, in particolare sull’importanza che simili iniziative hanno per generare energia positiva, sul valore che la parola, anzi, ogni singola lettera, ha per ognuno di noi e per tutta l’umanita’ dalla notte dei tempi, ci ricorda che Dio ha disseminato di lettere la terra per donare vita e gioia, Adamo è la terra, la forza, la donna è fragile e forte. Ascoltare le parole e farle proprie è il primo legame che unisce le persone e le generazioni, ascoltare i genitori e onorarli, non solo rispettarli, è il fondamento di una società sana capace di non perseguitare, discriminare, aggredire, torturare, uccidere, capace di non ripetere genocidi come quello degli Armeni (tra il 1915 e il 1916), degli Ebrei nel corso della II guerra mondiale o la pulizia etnica cui furono sottoposti i Bosniaci (primi Anni Novanta) per citarne solo alcuni del Novecento. È il modo per non lasciarsi trascinare in basso, nella bruta violenza, dal vuoto interiore, dall’assenza di valori che vedono nell’uomo la favilla divina.

Un’esperienza nell’esperienza. La video intervista alla professoressa Errico Catone è stato un esperimento riuscito di un gruppo di studenti, nonostante la lentezza da tartaruga delle linee di connessione tradizionali con le quali, purtroppo, il territorio e la scuola si trovano a combattere quotidianamente.

 

Guarda anche

Caianello / Pietravairano / Vairano Patenora / Teano – Spaccio di droga nel bar: in 5 sotto processo

Caianello / Pietravairano / Vairano Patenora / Teano – Si è svolta una nuova udienza …