SAN GREGORIO MATESE – Nel periodo cruciale dell’unità d’Italia il giovane pittore Gioacchino Toma viene arrestato e confinato a Piedimonte e San Gregorio. Tra la nobiltà borbonica e la borghesia liberale trova di che vivere grazie alla sua arte, lasciando in zona un gran numero di ritratti, opere sacre, affreschi, caricature e nature morte, che ora vengono per la prima volta codificati. Queste e molte altre notizie fanno parte del libro “Gioacchino Toma – sorvegliato politico tra artisti, sotterfugi e nobiltà” scritto da Alberico Bojano e pubblicato da poco a Napoli per Guida Editori. Il volume verrà presentato a San Gregorio Matese il 17 agosto nella chiesa antica del paese, dove si potranno ammirare le opere da lui dipinte. A metà strada tra il saggio storico e il libro d’arte, il volume evidenzia il ruolo significativo svolto da Beniamino Caso, Raffaele Gaetani, Achille Del Giudice e altri personaggi matesini nel periodo formativo di Toma, che tornò più volte in queste terre, prendendo spunto per alcune delle sue opere significative. Dopo la parentesi che lo vide in camicia rossa nella battaglia del Volturno, l’autore mette in rilievo il rapporto di Gioacchino Toma con l’ambiente pittorico napoletano, dominato dalla personalità di Domenico Morelli, rimarcando come le opere giovanili lasciate nell’entroterra casertano furono il nucleo fondante della sua carriera artistica. Le opere prodotte negli anni della maturità consolidarono poi una solitaria autonomia stilistica che lo rese libero da qualsiasi etichetta di scuola, facendolo diventare uno dei maggiori pittori dell’Ottocento italiano. Il tutto in un elegante volume di grande formato, con oltre settanta immagini che raffigurano suoi quadri sia di collezioni private che esposti nei musei italiani, insieme ad antiche fotografie e documenti d’epoca, attraverso i quali viene ricostruita la vicenda umana e artistica del grande pittore. Dopo i saluti del sindaco Giuseppe Mallardo, del parroco don Angelo Salerno e del presidente Pro Loco Claudio Boiano, il libro sarà presentato durante una conversazione tra l’autore Alberico Bojano e il professore Giuseppe Castrillo, studioso di civiltà letterarie e specialista in comparativismo nella letteratura. L’appuntamento è per le ore 19,00 di venerdì 17 agosto 2018 presso la chiesa antica di Santa Maria delle Grazie a San Gregorio Matese.
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