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foto di repertorio

Elezioni comunali – Urne aperte, 136mila elettori per scegliere 18 sindaci

Elezioni comunali – Dalle ore sette di questa mattina sono aperti i seggi installati nei cari comuni dove si rinnovano i consigli comunali. Si voterà fino alle 23 di questa notte, poi, a seguire, lo spoglio delle schede con la proclamazione dei vincitori, di coloro che, almeno in teoria, amministreranno il municipio per i prossimi cinque anni. Saranno scelti i nuovi primi cittadini in 18 comuni della provincia di Caserta attraverso il voto di circa 136mila elettori. Il centro più grande è  Maddaloni, seguito a ruota dai comuni dell’agro aversano (Orta di Atella, Trentola Ducenta e Lusciano). Il Comune più piccolo è Letino, dove ci son appena 651 elettori ma ben 8 candidati a sindaco, anche se 6 solo ‘liste civetta’ composte quasi esclusivamente da militari per ottenere i trenta giorni di licenza.

GLI ELETTORI NEI COMUNI AL VOTO

MADDALONI 31.224
ORTA DI ATELLA 19.477
TRENTOLA DUCENTA 14.774
LUSCIANO 11.823
TEANO 10.211
GRICIGNANO 8.783
ALIFE 6.468
CELLOLE 6.354
VITULAZIO 5.635
SAN TAMMARO 4.483
CAIAZZO 4.455
CANCELLO ED ARNONE 4.134
RIARDO 1.881
SANT’ANGELO D’ALIFE 1.827
GALLUCCIO 1.741
PRESENZANO 1.410
RAVISCANINA 1.064
LETINO 651

Per esercitare il diritto di voto occorre un documento d’identità in corso di validità e la tessera elettorale. Lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura delle urne. Anche in questo turno di amministrative si applica un sistema elettorale maggioritario a doppio turno per i comuni con una popolazione che supera i 15mila abitanti, mentre in quelli con popolazione pari o inferiore ai 15mila abitanti si utilizza il maggioritario a turno unico.

Nei comuni fino a 15mila abitanti i cittadini al seggio potranno tracciare un segno solo sul candidato sindaco, solo sulla lista collegata al candidato sindaco o anche sia sul candidato sindaco che sulla lista collegata. In tutti questi casi il voto viene attribuito sia alla lista di candidati consiglieri che al candidato sindaco. Nel maggioritario a turno unico non è previsto il voto disgiunto: se si traccia un segno sul nome del candidato sindaco e su una lista non collegata, il voto è nullo. Per quanto riguarda le preferenze c’è una differenza tra i comuni con meno di 5mila abitanti e quelli compresi tra 5 e 15mila. Nei primi si può esprimere la preferenza per un solo candidato al consiglio comunale, scrivendo il cognome nell’apposita riga affiancata al simbolo della lista. Nei secondi, invece, le preferenze esprimibili sono due e nel caso vengano indicate entrambe devono essere candidati di sesso diverso della stessa lista.

Nei comuni con più di 15mila abitanti viene eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene almeno il 50% più uno dei voti. Nel caso in cui nessun candidato raggiunga la maggioranza assoluta si tornerà a votare il 24 giugno per il ballottaggio tra i due più votati. Per esercitare il diritto di voto si può tracciare un segno solo sul candidato sindaco, e in questo caso il voto viene attribuito solo a lui; tracciare un segno solo su una delle liste collegate o anche sia sul candidato sindaco che su una delle liste collegate. In questi ultimi due casi il voto viene attribuito sia al candidato sindaco che alla lista di candidati consiglieri collegata. Questo sistema elettorale consente di esprimere anche il cosidetto ‘voto disgiunto’, tracciando un segno sul candidato sindaco ed un altro segno su una lista non collegata. In questo modo il voto viene attribuito sia al candidato sindaco che alla lista non collegata. Per esprimere le preferenze bisogna scrivere negli appositi spazi il cognome, oppure in caso di omonimia il nome e cognome, dei candidati consiglieri comunali della lista votata. Anche in questo sistema è possibile esprimere uno o due voti di preferenza ma nel caso in cui vengano indicati entrambi è necessario siano due consiglieri di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda scelta.

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