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Sant’Angelo d’Alife – Palazzo Rivellini, è la priorità della maggioranza

Sant’Angelo d’Alife – Palazzo Rivellini ancora tra le priorità della maggioranza. Lo certifica lo schema sulla programmazione triennale dei lavori pubblici 2018 / 2020, approvato dalla giunta nella giornata di ieri e atteso ora all’esame del consiglio comunale sabato pomeriggio. Nonostante manchi tra le file della maggioranza un consenso unanime sull’acquisto dell’immobile, buona parte della stessa classe dirigente santangiolese pare tirar dritto convinta della bontà del progetto. Che l’acquisizione dell’immobile da parte dell’ente non raccolga la totalità dei consensi lo dimostra non solo l’assenza – l’ennesima – dell’assessore Domenico Iannarelli alla seduta di giunta di ieri, ma soprattutto la contrarietà storica espressa dallo stesso Iannarelli in merito alla questione. Infatti, quando nel 2010 si candido’ a sindaco, il programma elettorale, sottoscritto dalla compagine che egli guidava, recitava, tra i vari punti, anche la volontà assoluta di non procedere all’acquisto di palazzo Rivellini. Che oggi abbia cambiato idea appare poco convincente. Tuttavia, Iannarelli non sarebbe il solo all’interno della maggioranza ad esprimere diniego in ordine alla tematica. Nonostante ciò, buona parte della maggioranza Folco sembra tirar dritto senza se e senza ma, tanto da far rientrare l’acquisto del palazzo tra le priorità dell’amministrazione comunale. Programmare il tutto già per il 2018 – tra l’altro in pieno semestre bianco visto che nello stesso anno si tornerà al voto – la dice lunga sulla volontà di una grossa fetta della classe dirigente locale. Ma siamo sicuri che questa operazione sia realmente conveniente per i cittadini? A chi giova realmente portare avanti tale progetto? Soprattutto, si ha una idea di cosa poi se ne voglia fare? Esiste un progetto in questa direzione? O si vuole procedere soltanto sulla base di presunti accordi presi? Qualcuno degli amministratori se la sente di garantire alla collettività che questo progetto di poco più di un milione di euro accantonato in virtu’ dell’ex legge 51, non porti future spese per la cittadinanza visto che con quella somma difficilmente si riuscirà a ristrutturare l’immobile? Ipotesi molto probabile quest’ultima in particolare se si tiene conto del fatto che intorno all’operazione graviterebbe un giro di parcelle da capogiro. A tutte queste domande il sindaco saprà fornire risposte esaustive e concrete? Anche su questo i dubbi restano molti.

 

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