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Roccamonfina / Caianello – Cartelloni “effervescenti” in violazione del codice stradale, Feroce impone il rispetto delle regole a Montefusco

Roccamonfina / Caianello – “Pronto…. Marino, sono Carlo da Roccamonfina…. Ti volevo chiedere il permesso per installare una indicazione di località sul tuo territorio, nei pressi dell’uscita dell’autostrada….”
“Figurati Carlo, non ci sono problemi. Basta far pervenire una semplice richiesta al mio ufficio tecnico”.
Potrebbe essere riassunta così la conversazione – realmente avvenuta – fra i due primi cittadini (di Roccamonfina e Caianello) come preludio ai fatti che si sono poi sviluppati nei giorni successivi.  In realtà le cose non sono poi andate nel verso giusto (quello ipotizzato da Montefusco) tanto che l’amministrazione comunale di Roccamonfina ha dovuto rimuovere ben due cartelli. Semplicemente perchè non rispettavano il codice della strada e il regolamento, in materia, del comune di Caianello. Quindi nessun complotto, nessuno che rema contro, nessuna denuncia, niente di niente. Semplicemente mancato rispetto delle regole.
L’amministrazione comunale di Roccamonfina, guidata dal sindaco Carlo Montefusco, nelle scorse settimane ha collocato, in rapida successione, due cartelloni pubblicitari (tali in quando pubblicizzavano un importante marchio di acqua minerale) nel territorio del comune di Caianello. Il luogo scelto dall’amministrazione Roccana per la collocazione del cartellone era l’uscita dell’autostrada A1. In pochi giorni i due cartelloni sono stati rimossi così come richiesto dall’amministrazione di Caianello guidata dal sindaco Marino Feroce.
Il primo cartello posizionato è quello nella foto,  non si tratta quindi di una semplice indicazione direzionale.

Si tratta di un cartellone pubblicitario (anche di notevoli dimensioni) con il quale si intende dare  il “benvenuto nel paese di Roccamonfina” trascurando il fatto di trovarsi nel comune di Caianello a oltre 10 km di distanza dal centro roccano.  Per questa ragione l’amministrazione di Caianello chiede ed ottiene da quella di Roccamonfina la rimozione del cartellone.
Passa qualche giorno e Montefusco fa collocare un altro cartellone, in sostanza simile al primo, tranne che per il “benvenuti a Roccamonfina” che scompare . Anche il secondo cartellone (nella foto sotto) non è – secondo il regolamento del comune di Caianello e il codice della strada – a norma.

Anche in questo caso, quindi, è necessaria la rimozione del tabellone che la macchina amministrativa di Roccamonfina fa eseguire tempestivamente.  Questa la storia dei tabelloni pubblicitari del comune di Roccamonfina, apparsi e  poi rimossi all’uscita dell’autostrada A1 nel comune di Caianello. Questa la verità dei fatti. Tutto il resto – accertato il fatto che la Ferrarelle sgorga a Riardo e non a Roccamonfina – è semplicemente noia.

 

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un commento

  1. domenico caiazza

    ll comune di Roccamonfina, dunque rivendica, ancora una volta, le acque che sgorgano a Riardo e Rocchetta e Croce, nel bacino idrografico del Montemaggiore e a decine di chilometri dal vulcanico paese che, per di più manco confina con Riardo e Rocchetta, visto che i territori di Marzano, Caianello e Teano si interpongono tra il demanio roccolano e quello riardese-rocchettano.

    Siamo in repubblica e fa molto caldo, e questo da un lato potrebbe spiegare l’…effervescente iniziativa del simpatico Sindaco, dall’altro deve indurre ad indulgenza chi la pensa diversamente.

    Tuttavia la simpatica iniziativa … agostina … idrominerale..effervescente… ha almeno un’utilità: a Roccamonfina sono acque termali, che potrebbero dare lustro ed economia turistica e della salute e del benessere al paese e all’Alto Casertano.

    Tanto tempo fa ( anni 60-70?) fu creato un parco termale e costruito un edificio, ma le terme non sono mai decollate, e se ben ricordo l’edificio è stato smantellato o coperto dagli alberi.

    Col fresco, magari, il Sindaco se ne ricorderà e col suo noto efficiente dinamismo e grazie alle sue note alte relazioni si darà da fare per attivare le Terme di Roccamonfina.
    E’ un utopia possibile e certo è meglio promuovere le acque proprie che attribuirsi quelle altrui.