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PASTORANO – Armato di fucile minaccia l’inquilino, professore sotto processo

pastorano. Minaccia di morte con un fucile da caccia il suo inquilino ed il figlio impedendo loro di traslocare per farsi consegnare i soldi di rimborso per dei lavori alla fogna: alla sbarra finisce il professore Antonio Magliocca, originario di Pignataro ma residente a Pastorano in una villetta di via Stradella. Magliocca è finito sotto processo, con giudizio immediato firmato dalla procura, davanti al giudice monocratico Tommaso Perrella del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, a seguito della denuncia fatta da Gaetano Maiola di Pignataro Maggiore. Il processo doveva essere celebrato ieri ma a causa dell’astensione dei penalisti è stato rinviato al prossimo 17 aprile del 2013. Il pubblico ministero di udienza Caterina Tammaro non ha potuto far altro che prendere atto del rinvio e procastinare la discussione. I fatti risalgono a due anni addietro. Maiola aveva preso in affitto da Magliocca un appartamento sottostante al piano in cui abitava il professore. I rapporti di vicinato erano stati sempre corretti ma a causa della spesa che Magliocca dovette sostenere per rifare e far pulire la fossa biologica tra i due nacquero dei dissapori. Magliocca pretendeva da Maiola il 50 per cento delle spese costretto a sostenere. Maiola invece riteneva che quei lavori spettassero al proprietario e che quel problema esisteva già dal momento in cui divenne inquilino di Magliocca.
Il professore però non accettò di buon grado quella decisione e pensò comunque di mettere in difficoltà il suo inquilino, il quale messo alle strette dopo un anno circa decise di lasciare l’appartamento per trasferirsi a Pignataro. Durante i lavori di trasloco Magliocca si presentò nuovamente da lui pretendendo ancora i soldi altrimenti non gli avrebbe lasciato portar via la moto del figlio che era custodita nel garage. L’inquilino cercò di far ragionare il professore prendendolo con le buone maniere, ma non ci fu nulla da fare, perché Magliocca spazientitosi ordinò alla moglie, presente alla discussione, di salire in casa e di prendere il fucile da caccia. La donna obbedì agli ordini del marito e dopo qualche minuto scese dal suo appartamento consegnando al marito il fucile. Magliocca imbracciò l’arma e minacciò di fare una strage se non gli avessero consegnato i soldi, poi Maiola e anche la signora riuscirono a calmarlo mentre il figlio dell’inquilino con il suo telefono cellulare allertava i carabinieri.
Magliocca scappò in casa dove venne trovato dai militari che accorsero dopo pochi minuti. In casa venne trovato anche il fucile. Poi i due vennero portati in caserma dove Maiola e il figlio Salvatore denunciarono per minacce Magliocca che è finito sotto processo. maria giovanna pellegrino

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