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ALIFE – Licenziamento Sansone, ecco la difesa dell’impiegato

alife. L’azione disciplinare contro il funzionario Pietro Sansone sarebbe decadutra. Lo afferma lo stesso impiegato – accusato di infedeltà alla pubblica amministrazione – in una lunga nota dinfensiva. Secondo Sansone, “è noto che il presupposto per l’avvio del procedimento disciplinare è l’acquisizione della notizia dell’infrazione da parte del responsabile della struttura ovvero dell’ufficio competente per i procedimenti disciplinari.
I termini per la contestazione dell’addebito all’incolpato e la durata del procedimento decorrono proprio dalla data di prima acquisizione della notizia dell’infrazione che, in base alla nuova norma, che si intende seguire, sono fissati in 20 giorni, per le infrazioni di minor gravità, e in 40 giorni, per quelle di maggiore gravità. II termine per la conclusione del procedimento, invece è di 60 giorni per le prime ed in 120 giorni per le seconde. Dunque il procedimento, nella sua unitarietà, si snoda a partire dall’acquisizione della prima notizia dell’infrazione e la decadenza dall’azione disciplinare matura con il decorso del termine massimo per la conclusione del procedimento ai sensi della normativa vigente. Tenuto conto, che la notizia della commessa infrazione è stata acquisita la prima volta in modo formale il 21 settembre 2010, il termine ultimo per definire il procedimento è scaduto il 19 gennaio 2011 o al più al 2 febbraio 2011, in ogni caso prima dell’adozione del provvedimento di sospensione che è del 7 febbraio 2011. La violazione dei termini perentori relativi al procedimento comporta la decadenza: per l’amministrazione, dall’azione disciplinare (art. 55 bis, co. 4) e di conseguenza della riapertura avvenuta con provvedimento del 17 febbraio 2012. Merito Pietro Sansone ha già manifestato la sua volontà a collaborare con l’Amministrazione a comprendere e a meglio chiarire la situazione, per lui molto incresciosa. Disponibilità che nonostante la decadenza dall’azione disciplinare e le altre eccezioni avanzate innanzi, intende mantenere, proprio perché vuole chiarire tutte le presunte incongruenze e/o violazioni che gli sono state contestate. E’ noto che il presupposto per l’avvio del procedimento disciplinare è l’acquisizione della notizia dell’infrazione da parte del responsabile della struttura ovvero dell’ufficio competente per i procedimenti disciplinari. I termini per la contestazione dell’addebito all’incolpato e la durata del procedimento decorrono proprio dalla data di prima acquisizione della notizia dell’infrazione che, in base alla nuova norma, che si intende seguire, sono fìssati in 20 giorni, per le infrazioni di minor gravità, e in 40 giorni, per quelle di maggiore gravità.
Dunque il procedimento, nella sua unitarietà, si snoda a partire dall’acquisizione della prima notizia dell’infrazione e la decadenza dall’azione disciplinare matura con il decorso del termine massimo per la conclusione del procedimento ai sensi della normativa vigente. Pietro Sansone ha già manifestato la sua volontà a collaborare con l’Amministrazione a comprendere e a meglio chiarire la situazione, per lui molto incresciosa.
Disponibilità che nonostante la decadenza dall’azione disciplinare e le altre eccezioni avanzate innanzi, intende mantenere”.

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