ALIFE – Il sindaco Salvatore Cirioli non ha più la sua maggioranza, in un sol colpo ha perso ben quattro consiglieri. Ieri, per non andare sotto nella votazione abbandonò il campo di battaglia, pardon, l’aula consiliare. Oggi ci ha riprovato in una – bizzarrissima e discutibilissima – seconda convocazione, approvando con appena quattro consiglieri (e lui cinque) il dissesto finanziario dell’ente (cioè significa fallimento del comune).
Incredibile, cinque consigliere su tredici. Qualunque sindaco, si sarebbe sentito colpito nella dignità politica per aver perso la sua maggioranza, avrebbe tirato le conclusioni e rassegnato le dimissioni. Ma lui no. Lui non è un sindaco qualsiasi che si lascia intimorire dai numeri. Lui somiglia più ad un cavaliere impegnato nella Santa Crociata. Probabilmente la vicenda del dissesto e di questo stranissimo consiglio comunale svoltosi in una seconda convocazione, dopo che ieri l’argomento era stato discusso per diverse ore, finirà sul banco dei giudici amministrativi. Se non quelli penali.
Se il Tar dovesse giudicare questo consiglio illegittimo, allora gravi responsabilità potrebbero ricadere sul gruppo di “coraggiosi” che oggi ha votato la delibera. Ma c’è di più: appare all’orizzonte una complicità del gruppo di minoranza, ed in particolare modo delle due consigliere Caterina Ginocchio e Michela Visone. La loro assenza oggi, infatti, secondo quanto afferma Roberto Vitelli, avrebbe impedito al gruppo di oppositori (con l’aggiunta di Alfonso Santagata e Angelo Giammatteo) di porre fine alla gestione Cirioli. Ma questa è un’altra storia che potrebbe ruotare intorno alle cose più “mondane” e “venali”.
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