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RUVIANO – Abusi sessuali, noto esponente del PD condannato a 7 anni di carcere

Ruviano – Condannato a sette anni e nove mesi di carcere Giovanni Cusano per abusi sessuali, interdizione perpetua dai pubblici uffici e perdita della potestà genitoriali in pendenza pena. E’ questa la decisione del giudice di Santa Maria Capua Vetere nel processo di primo grado a carico del noto esponente del PD casertano. Ora, la difesa, potrà far ricorso in appello per tentare di ribaltare la decisione subita in primo grado. Cusano è accusato di aver abusato sessualmente di una sua dipendente. E’ lo stesso Cusano che tre anni fa aveva fatto sparire mille euro di tessere PD dalle casse del circolo di Sessa Aurunca.
Secondo quanto descrivono le carte processuali, Cusano intesseva una relazione con la sua dipendente dell’Hotel City, ma quando questa decise di lasciarlo, Cusano iniziò a minacciarla al punto anche di chiuderla in una stanza e picchiarla. Minacciò poi di pubblicare alcune loro foto intime e di rivelare la loro relazione al marito della donna. Fu necessaria la denuncia che ha portato all’odierno processo. Cusano, quindi rischia nove anni di galera.
Dalle scorse elezioni regionali, non si sa come ci sia riuscito, è diventato l’uomo di fiducia del governatore Vincenzo De Luca. Un Governatore che ha fatto della legalità la sua battaglia politica fino al punto da salire sullo scranno più importante della regione, eppure sceglie come uomo di fiducia chi, da più parti definito, “Giovanni o mbruglione”. Cusano ha accompagnato in lungo ed in largo De Luca durante tutta la campagna elettorale di due anni fa e la sua prima tappa, quando arrivava a Caserta, era all’Hotel City, ex Serenella, che Cusano gestisce.
Sessa Aurunca conosce bene Cusanoo da quando alcuni iscritti del partito democratico gli consegnarono, nella sede di via Majelli, alcune tessere sottoscritte con mille euro in contanti. Era l’epoca di Dario Abbate segretario provinciale e Cusano era il responsabile organizzativo del partito. Dopo qualche mese gli iscritti si resero conto che le tessere ed i soldi non erano mai stati consegnati a Roma. Seguì una denuncia ed il Pd provinciale è stato costretto, proprio  in questi giorni, a pagare al posto di Cusano. Ora dovrà essere il governatore De Luca a prendere le distanze e magari ammettere che sul suo uomo di fiducia a Caserta ha preso un grosso abbaglio.

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