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FONTEGRECA – Sportello Informagiovani chiuso. cattivo esempio di amministrazione

fontegreca. Istituito già da qualche mese anche nel piccolo comune matesino presso i locali comunali di piazza caduti di guerra, il punto informagiovani dovrebbe nascere come servizio pubblico comunale che fornisce, con prestazioni gratuite, supporti di informazione e di orientamento ai giovani e che ha il compito di raccogliere, elaborare, trasmettere notizie nei diversi settori di interesse giovanile in modo da essere facilmente ed immediatamente utilizzabili dall’utente con un ruolo di interazione con la società. Allo stato attuale, non si può certo dire che è nelle condizioni di essere d’aiuto ai giovani di Fontegreca che nemmeno ne conoscono l’esistenza sia per mancata diffusione informativa, per attività multimediali completamente assenti, per totale carenza di coinvolgimento su impulso dell’amministrazione comunale anche mediante strumenti di promozione e di inaugurazione del centro ma sia soprattutto perché il centro è costantemente chiuso nonostante sia affisso alla porta d’ingresso l’orario di ricevimento articolato in ben 4 giorni settimanali (lun. 15:00 – 19:00 mart 15:00 – 19:00 merc 15:00 – 19:00 giov 15:00 – 18:00) .  L’unica cosa certa che si conosce in paese è il nominativo dell’operatrice, A. T., che ricopre il ruolo di consulente e che percepisce un compenso economico derivante dai fondi regionali assegnati per l’attività svolta, o meglio non svolta, e che, per caso, parrebbe essere la nuora del neo assessore dell’amministrazione Montoro, Antonio Santomarco che, nominato immediatamente dopo la sfiducia sindacale alla promotrice del progetto informa giovani, la consigliera Cambio Elisabetta, si è accoratamente interessato al progetto proprio nel momento in cui l’ente preparava le procedure di selezione pubblica del personale con molta discrezione.  La vicenda sembrerebbe essere un altro caso legato all’altra faccia della politica locale, quella degli sprechi di risorse e di danaro pubblico, della soffocante cultura di appartenenza allo schieramento imperiale e della gestione di un ente pubblico ad impresa familiare quali fattori di mortificazione delle sorti dei giovani locali che vorrebbero ma non riescono a guardare al futuro con uno sguardo ottimistico e di fiducia nelle istituzioni e nei loro rappresentanti.

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