ALVIGNANO – Incendita l’auto del direttore della Popolare di Ancona

ALVIGNANO –  Pomeriggio di paura nel centro di Alvignano. Le fiamme hanno divorato la vettura di Angelo De Ninno, direttore della filiale alvignanese della Banca Popolare di Ancora. Secondo alcune indiscrezioni raccolte sul posto, accanto alla vettura bruciata c’era anche una tanica vuota ma ancora intrisa di benzina, probabilmente, utilizzata per appiccare l’incendio. Sul posto sarebbero anche giunti i carabinieri della locale stazione che starebbero seguendo le indagini sul caso.
La pista più probabile, secondo alcune indiscrezioni, appare essere quella legata  alla vendetta di qualche cliente deluso dalle scelte attuate dal direttore. De Ninno – residente nella vicina Pietramelara – era come ogni giorno al lavoro. Quando le fiamme hanno attaccato la sua vetttura, parcheggiata poco lontano dall’agenzia locale l’impiegato era al suo posto. L’allarme ha fatto scendere in strada diversi curioso e lo stesso direttore. Le fiamme sarebbero state domate poco dopo, tuttavia i danni alla vettura sarebbero consistenti. Oltre all’ipotesi della vendetta di qualche cliente della banca deluso, non si esclude l’azione di qualche squilibrato anche in considerazione di altri episodi simili accaduti in zona nei mesi scorsi.
Saranno, in ogni caso, le indagini affidati ai carabinieri della locale stazione a chiarire esattamente la vicenda e tentare di individuare gli eventuali responsabili dell’azione. Appena la notizia si è diffusa in paese, sono stati numerosi gli attestati di solidarietà in favore di De Ninno che nella zona è apprezzato e stimato per la sua precisione e professionalità. Anche nella vicina Pietramelara, paese dove l’uomo è nato e vive, in tanti hanno manifestato sostegno all’uomo. Tantissime, poi, le telefonate da parte dei colleghi di De Ninno. Nei mesi scorsi la stessa sede alvignanese della banca Popolare era stata bersaglio di una rapina che però non fruttò molto ai malviventi che l’attuarano. Tanta, invece, fu la paura per gli impiegati che si trovavano all’intero della struttura. Un periodo, insomma, che sembra essere particolaremente travagliato per lo sfortunato direttore De Ninno.