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CANCELLO ARNONE – Strade provinciali come ‘groviera’, Chierchia prepara l’esposto

CANCELLO ARNONE – Il segretario di circolo del Partito democratico di Cancello Arnone, Giuseppe Chierchia, ha inviato un esposto ed invito ad agire per la mancata manutenzione viabilità sulla Provinciale SP 333 e Via S. Maria a Cubito. La missiva è indirizzata al presidente della Regione Campania, al responsabile dell’Area Manutenzione stradale della Provincia ed al sindaco di Cancello Arnone. Con la presente, facendosi carico delle innumerevoli segnalazioni e richieste di interessamento giunte a questo circolo, si vuol segnalare, con richiesta di azione immediata ed urgente, la ormai ingestibile condizione delle arterie di comunicazione, di esclusiva competenza provinciale, che interessano il Comune di Cancello ed Arnone. In particolare ci riferiamo alla SP333 (ex SS264) ed alla S. Maria a Cubito, il cui stato, nella tratta Villa Literno-Cancello ed Arnone-Cappella Reale, la vede trasformata in una mulattiera che scoraggerebbe alla percorrenza anche il più sprovveduto degli automobilisti se non vi fosse costretto per l’assenza di viabilità alternativa. Tale tratto, da sempre interessato da un altissimo volume di traffico, dovuto in parte allo spostamento di mezzi pesanti quali TIR ed autoarticolati, in parte a mezzi agricoli stagionali ed in parte dal gran numero di pendolari giornalieri, che, dai paesi limitrofi si vedono costretti a raggiungere la stazione di Villa Literno diretti poi su Roma o su Napoli. Questa enorme mole di traffico indistinto, che scema solo dalla tarda notte alle primissime ore del mattino, dovrebbe essere motivo di una necessaria e particolareggiata attenzione da parte dell’Ente Provincia di Caserta, alle cui competenze è affidata la gestione del tratto in questione. Tuttavia, se la S. Maria a Cubito è ben gestita e manutenuta finché insistente sul territorio della provincia di Napoli, diventa ingestibile ed impercorribile non appena lascia il territorio di Giugliano in Campania per ricadere nel territorio di Casapesenna/Villa Literno. La pluriennale assenza di manutenzione, ha fatto sì che, a partire dalla cosiddetta “Rotonda di Villa Literno” e fino alla “Rotonda di Cappella Reale”, le condizioni di questa storica via, siano quanto di più deleterio e pericoloso possa essere percorso (ancor per poco) da un mezzo stradale, tanto da provocare, annualmente, diversi incidenti mortali che, sovente, coinvolgono un solo veicolo- si legge sempre nell’esposto-. Non parliamo oramai di semplici buche che possano essere gestite con una normale manutenzione “ad horas”, ma di un manto stradale inesistente in alcuni punti e che ha lasciato il passo al sottomanto creando buche di ben 20 cm di profondità ed oltre. Si provi ad immaginare cosa può succedere nel caso in cui un motociclo incappi in tale voragine. Una situazione ormai cronicizzata vede l’apertura di enormi buche all’altezza dei regi lagni (lato Villa Literno) ad ogni accenno di pioggia. L’intero tratto fino a Cancello ed Arnone è interessato da cedimento laterale della strada, sprovvista di spallette di contenimento e di guard rail in quasi tutto il tratto. Nel tratto che va da Cancello ed Arnone alla “Rotonda di Cappella Reale” si creano sensazioni da “montagne russe” anche a bassa velocità a causa dello scorrimento del manto di asfalto che ha creato dislivelli che arrivano fino a 30-40 cm in pochi metri. Insomma, dei 30 Km della Santa Maria a Cubito, nel suo percorso che va da Capodimonte a Sessa Aurunca, il tratto Villa Literno-Cancello ed Arnone-Cappella Reale sembra essere l’unico abbandonato a se stesso e sicuramente peggiore di quello inaugurato dai Borboni nel 1861 e costeggiato da olmi ormai alla mercede di chiunque voglia, autorizzato o meno, farne scempio. Uguale situazione si propone sulla SP 333 (ex 264) nel tratto Grazzanise-Castel Volturno: dislivelli ingestibili e buche improvvise sono la norma nel tratto in uscita da Castel Volturno. Il tratto che da Cancello ed Arnone va al Comune di Grazzanise, invece, ad oggi scenario di decine di morti, è stato oltretutto “tagliato” per la realizzazione di una condotta fognaria fra il Comune di Grazzanise ed i Regi Lagni e richiuso “alla meno peggio”. Va detto che la suddetta condotta fognaria è stata poi interrotta appena giunti sulla S. Maria a Cubito, con l’innesto sulla preesistente condotta di Cancello ed Arnone, già di per se sottodimensionata per il Comune mazzonaro. Da qui l’esilarante condizione che la condotta è “esplosa” ben due anni fa e che ogni volta che viene attivato il “pompaggio” del Comune di Grazzanise, in particolare nel periodo invernale, si crea un bellissimo e spettacolare Geyser alto più di un metro al centro dello svincolo stradale, con l’emissione di miasmi che fanno sicuramente concorrenza alla vicina caldera putiolana. Tali colpevoli e reiterate inadempienze dell’Ente Provinciale, risalenti ad un periodo nel quale l’Ente aveva pieni poteri di azione e di disponibilità economica, che pur rientrerebbero in ambito di ben precise responsabilità penali, a causa della loro permanenza e cronicizzazione, creano nella cittadinanza una diffusa sensazione di malfunzionamento, abbandono da parte delle istituzioni, inciviltà ed insicurezza che contribuisce a creare e mantenere quell’etichetta negativa che va sotto l’egida di terra dei fuochi. Meriterebbe un discorso a se la totale mancanza di manutenzione e pulizia dei bordi stradali che tanti incendi ha provocato quest’estate, tuttavia, ritenendo di aver ben reso lo stato di totale abbandono in cui versa la viabilità oggetto di questo esposto, si confida in un interessamento di quanti siano tenuti a provvedere alla sicurezza ed al decoro dei cittadini di Cancello ed Arnone e di tutti gli utenti che usufruiscono delle viabilità in questione. Invitiamo- conclude nell’esposto Chierchia-, pertanto, la Regione Campania ad intervenire sulla questione attivando tutti i poteri sostitutivi previsti dalle vigenti norme”.

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