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Rossella Cappabianca

CELLOLE – Disoccupazione giovanile, Cappabianca a Barretta: nulla di nuovo in questi primi cento giorni

CELLOLE (Matilde Crolla) – Disoccupazione giovanile e scarsi stimoli per le nuove generazioni. Il consigliere comunale del ‘Comitato civico cellolese’, Rossella Cappabianca, striglia l’amministrazione comunale rispetto alla problematica giovanile alla luce dei primi cento giorni di governo cittadino targato Barretta. “In qualità di consigliere comunale ma soprattutto di sociologa voglio rivolgere l’attenzione a favore dei giovani del nostro territorio che a mio parere rappresentano il futuro e sono loro la vera risorsa e ricchezza. In particolare, voglio dare un’attenzione in più a quei giovani del territorio che non hanno trovato “la famosa raccomandazione” e che hanno cercato e cercano di guadagnarsi un loro ruolo professionale facendo grandi sacrifici. Ma nessuno li prende in considerazione?! Come sociologa ho avuto modo nel corso di questi anni di poter constatare la presenza di questo disagio che spesso rimane un argomento molto discusso per poi cadere nel silenzio. Ho sentito parlare di “idee innovative” e “nuovi progetti” per i giovani del territorio da parte della “nuova” amministrazione comunale ma di cui non sono riuscita a trovare ancora alcun riscontro nella realtà concreta dei fatti. Mi sarebbe piaciuto sedermi nell’aula consiliare e all’ordine del giorno ci chiedevano di deliberare su azioni progettuali innovative in questo senso”, incalza Cappabianca. Ed aggiunge: “ Sono perfettamente consapevole dei vari problemi finanziari che affliggono il nostro Comune ma mi sarei aspettata che una giunta fatta di “giovani” sentisse forte dentro di se l’esigenza di presentare nell’immediato una proposta concreta, scritta e da avviare, di riqualifica o avvio di Servizi che favoriscano lo sviluppo formativo e occupazionale dei giovani al di là delle attività ludiche e socio-ricreative.  Anzi, si continua a parlare di “programmazione futura”, di cosa si farà, facendo passare spesso “l’ordinario” per “straordinario”. Non si dovrebbe parlare di cosa si sta realizzando di fatto? Sono giorni ormai che si assiste a polemiche ad personam sui social- continua Cappabianca, riferendosi ai botta e risposta tra maggioranza ed opposizione sui rispettivi profili Facebook-, che stanno portando a mio parere ad uno “scimmiottamento” della politica locale facendo perdere di vista l’essenziale. In politica ciò che si dovrebbe capire, a mio parere, è che non si combattono le persone ma le idee. La polemica ci può stare, ma credo che chi sceglie di prendere un impegno pubblico debba poi rendersi conto che le iniziative che l’amministrazione vuole realizzare o i disaccordi e eventuali “successi” vanno manifestati attraverso i canali ufficiali della comunicazione non sui social, per una questione di etica e deontologia ed anche per evitare il rischio di una conseguente disinformazione. In questo contesto, ciò che è significativo sociologicamente è “l’arrendevolezza” che si crea, la quale non è data da un rapporto causa-effetto unidirezionale ma è data da una co-causazione circolare, ossia è il “Sistema” che contribuisce a rendere i giovani arrendevoli e sfiduciati e a loro volta i giovani  e tutti coloro che si convincono che è così a causa di un modello culturale che fa pensare che per raggiungere un successo occupazionale o un obiettivo personale bisogna passare necessariamente per determinati canali e/o “piaceri”, rafforzano il “Sistema”. E la reazione a questa condizione non è più collettiva ma rimane individuale”. Rossella Cappabianca conclude: “La meritocrazia come principio morale chi deve farla rispettare? E chi, se non le classi dirigenti?! Spesso si fanno promesse per attingere voti, ma quante di queste vengono mantenute? Quando assisteremo a questo rilancio del territorio?”.

 

 

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