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VAIRANO PATENORA – Molestie e abusi, condannato l’ex comandante dei carabinieri

vairano patenora. Molestie, arrestato ex comandante della stazione di Vairano Scalo. Gaetano Di Maio, dovrà scontare una pena di circa sei anni dopo aver affrontato tutti i gradi di giudizio dove non è riuscito a dimostrare la sua innocenza.  L’accusa contro di l’ex maresciallo è quella di aver tentato di molestare due bambine che aveva in affido. Un’accusa grave a cui la gente non ha mai creduto tanto da arrivare a firmare una petizione in favore dell’imputato e di inviare la stessa ai più alti vertici dell’arma. Dal canto suo, Di Maio, si è sempre detto innocente ritenendosi, quindi, vittima di una macchinazione. Sulla stessa sintonia i difensori dell’uomo, l’avvocato Massimo Amato e Mario Girardi. Il maresciallo Di Maio, nell’immediatezza dei fatti, si dichiarò sconcertato ed incredulo per le accuse che gli vennero mosse, si disse vittima di un clamoroso equivoco.  Di Maio è stato sempre  fiducioso verso la Giustizia, sereno e sicuro di poter dimostrare la propria innocenza e la sua completa estraneità alle accuse. Un obiettivo che DiMaio non è riuscito a centrare. Al suo fianco c’è sempre stata la moglie che ha sempre creduto nella sua innocenza. Tutti, a Vairano, hanno sempre apprezzato le sue qualità di investigatore, la sua correttezza, la sua imparzialità, la sua onestà. L’ipotesi più gettonata è che Gaetano sia la vittima di una macchinazione ordita per infangare il suo nome e la sua professionalità. Evidentemente, nello svolgere il proprio dovere, sempre con zelo e decisione, avrà calpestato qualche “intoccabile”, avrà danneggiato qualche “affare”.  E’ proprio questa la convinzione più diffusa in paese. Una tesi che però non è stata condivisa dai giudici dei tre processi che hanno sempre confermato le accuse sentenziando la condanna dell’uomo. Di Maio, ora, si trova nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere dove dovrà scontare la pena. L’incredulità maggiore scaturisce dal fatto che molti, in paese, ricordano l’uomo quando, in compagnia della moglie, passeggiava per le strade del paese in compagnia delle bimbe. Lo ricordano alcuni negozianti dove l’uomo abitualmente si recava con l’intera famiglia per fare la spesa. Tutti ricordano la felicità di quelle creature; erano ben vestite, curate nei particolari. Dai loro volti traspariva solo felicità e tranquillità.  C’è chi giura che, in diverse occasioni, quelle bimbe avrebbero apertamente dichiarato di trovarsi benissimo, presso la famiglia Di Maio, e che stavano vivendo un periodo particolarmente felice della loro vita.  I fatti accadero fra il 2003 e il 2004 quando -dopo la denuncia presentata dai responsabili della casa famiglia di Piedimonte Matese e dopo alcune indagini, Di Maio fu arrestato e collocato agli arresti domiciliari.  Dopo qualche mese fu liberato e ritornò al suo lavoro. Anche dopo la sentenza della Cassazione, Di Miao, si è sempre dichiarato innocente.

La solidarietà dei vairanesi

Nell’immediatezza dell’arresto dell’ex maresciallo dei carabinieri, Gaetano Di Maio, i cittadini oeganizzarono una raccolta firma con la quale vollero dimostrare affetto e stima per il comandate della stazione dei militari della frazione Scalo.
La gente dimostrò  di credere fermamente nell’innocenza dell’uomo. Il documento recitava testualmente:  “noi sottoscrittori di questo documento intendiamo manifestare tutta la nostra stima e la nostra fiducia a Lei, Gaetano Di Maio, prima come uomo da noi conosciuto ed apprezzato, poi come militare dell’arma e come comandante della stazione di Vairano Scalo. Tutti noi ricordiamo il Suo zelo, la Sua umanità, imparzialità, dedizione nello svolgere qualsiasi compito previsto per  la Sua carica. Tutti noi La ricordiamo come uomo semplice, sincero e leale. Per tutto questo siamo sicuri, fin d’ora della Sua innocenza. Abbiamo pienamente fiducia nella magistratura che, senza alcun dubbio, saprà chiarire i fatti e la Sua posizione. Comprendiamo quali sono le Sue sofferenze, il Suo stato d’animo in questo momento, e quelle della Sua Famiglia. Comprendiamo il dolore e l’angoscia di un Uomo che pur sapendo di essere innocente è costretto a rinunciare alla propria libertà.  Speriamo che tutto questo finisca presto, siamo sicuri che la giustizia saprà ridarLe l’onorabilità che merita.  Tutti noi speriamo che queste poche righe La possano aiutare a superare questi momenti con più serenità e fiducia. Con affetto.”
Le firme in calce al documento erano migliaia, decine di fogli, riempiti con il proprio nome, data di nascita e residenza. Alcuni giorni dopo la raccolta delle firme si svolse anche una manifestazione che vide in strada numerosi cittadini. Anche in quel caso l’obiettivo fu quello di dimostrare affetto e vicinanza  a Di  Maio. Stima e affetto che non sono cambiati, nonostante il verdetto emesso dalla Suprema Corte che ha ritenuto valide le accuse contro l’ex maresciallo.

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