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VAIRANO PATENORA – Arresti per appalti e corruzione, il duro attacco dei consiglieri Martone

VAIRANO PATENORA (cs) – “Ci è di dovere, come appartenenti alla sinistra comunista e come consiglieri comunali, di una lista democratica unitaria, di opposizione a una maggioranza che comunque, anche se con tante diversità e moralità personali, sono stati eletti come appartenenti al PD e al centro-destra alla pari dei personaggi arrestati nella nottata,intervenire con la presente dichiarazione stampa. Ancora arresti in questa Provincia di Caserta, ancora arresti per turbativa d’asta , ancora arresti nell’ Alto Casertano che qualcuno riteneva l’ isola felice ma soprattutto ancora arresti di esponenti di spicco del Partito Democratico Casertano. Come al solito Caserta anticipa i tempi; è stato cancellato il presidente della Provincia, Di Costanzo, prima ancora che il Referendum prossimo si pronunciasse sulla’abolizione delle province o meno– è il duro commento del comunicato stampa dei consiglieri di minoranza, Lino e Giovanni Martone-. A pochi giorni dalle elezioni per il rinnovo degli Organi del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano sono arrivati gli arresti per due personaggi di spicco e cioè il presidente uscente Cappella e il Sindaco di Piedimonte Matese Cappello, candidati e sfidanti per l’ipotesi di presidente, in un’unica lista che purtroppo è considerata come propria dalla Coldiretti. Proprio ieri attraverso il social Network è partito il primo appello da parte di Lino Martone dove senza usare mezzi termini o sotterfugi è stato diretto e ha chiesto un rinnovamento per sottrarre soprattutto il Consorzio ad un GRUPPO DI POTERE FAMILIARE oramai storico, che ha fatto del Consorzio occasione di affari clientelari, DIMENTICANDO COSA E’ LA GRANDE RESPONSABILITA’ DELLA BONIFICA, SOPRATUTTO NEL VOLTURNO NORD DA CUI DIPENDE MEZZA CAMPANIA E I POSSIBILI DISASTRI DELLA PIANURA. Quanto è accaduto, di assai grave e sconvolgente, al di là poi dei fatti essenziali e veri che saranno chiariti nel procedimento penale, non va valutato solo come l’ennesimo scandalo di corruttela di Terra di Lavoro. Ha una identità particolare e un significato storico pregiudiziale. E’la tracimazione di un processo storico che con la ricostruzione di Terra di Lavoro, nel dopo guerra, ha visto l’utilizzo subalterno dell’area interna di Caserta a sostegno di un potere Democristiano, affidandola alla famiglia Cappello, in cambio di clientele, assurdi interventi come la nucleare di Sessa, il concedere o togliere ASL o plessi scolastici, o ospedali, ecc. e il tutto organizzato su un errato municipalismo dei comuni a cui è stato impedito sempre di trovare una unità protagonista nuova. Non è solo il Consorzio di Bonifica che va cambiato radicalmente, ma va aperta una dovuta riflessione sulla costituzione dei nuovi GAL e la gestione delle Comunità Montane. LA ZONA INTERNA DEVE CON URGENZA PROVVEDERE ALLA COSTITUZIONE DI UNA NUOVA CLASSE DIRIGENTE E AD UN NUOVO PROTAGONISMO UNITARIO DEI COMUNI. Non di secondo ordine è poi l’ennesima vicenda scandalosa legata allo smaltimento dei rifiuti. E’ giunto il momento di richiamare l’attenzione delle grandi menti del Governo Centrale e della Regione sull’urgenza di cambiare assolutamente la Normativa che disciplina i Rifiuti. Basta con questa storia dei privati che gestiscono discariche e le singole raccolte Comune per Comune,almeno nei piccoli e medi, arricchendosi semplicemente. Abbiamo una situazione assai confusa, con la contraddizione per la quale un Ente Locale deve stare attento nella gestione economica, perché non può ne andare in passivo ne guadagnare, i conti devono pareggiare, mentre il privato ci guadagna talmente tanto da creare poi tanta corruzione. Bisogna cambiare rotta, ma non con gli slogan di modernisti generici, dove secondo loro sono tutti ladri e solo loro sono le persone per bene; c’è bisogno del popolo intero che si impegni in prima persona alla vita politica della comunità in cui vive, tenendo sotto controllo coloro che ricevono la fiducia dai cittadini. INCOMINCIAMO DALLA ZONA INTERNA”, concludono Lino e Giovanni Martone.

 

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